Edoardo Rezzi, calciatore della Primavera biancazzurra, è intervenuto in diretta su Lazio Style Channel, 233 di Sky.

“Raggiungere il traguardo dei 18 anni è importante, sto festeggiando con gli amici.




Passando al calcio, c’è ancora rammarico per come sono andate le Final Eight, anche se mister Bonatti ci ha detto che non dobbiamo avere rimpianti. Il percorso di crescita c’è stato, speriamo che i prossimi mesi possano proseguire nel miglior modo possibile. Lo sfortunato episodio dell’espulsione di Cardoselli ha condizionato tutta la partita contro la Roma.

Prima di scendere in campo nei quarti delle finali Scudetto eravamo tranquilli, sicuri dei nostri mezzi, com’era accaduto nello scontro contro i giallorossi del dicembre scorso in Coppa Italia. Un po’ di tensione c’è stata quando siamo arrivati al ‘Tardini’, un impianto in cui hanno giocato grandi campioni. Abbiamo sempre onorato la maglia, senza mai mollare un centimetro.




Nel prossimo campionato ci aspetta un girone formato Serie A, nel quale incontreremo tutte le squadre più forti. Io ed altri classe ’99 come Miceli, Spizzichino e Petro abbiamo giocato tanto e questo ci aiuterà molto soprattutto nella gestione di determinate partite. Nelle Final Eight ci è mancato un pizzico di esperienza.

Quello che abbiamo fatto lo scorso anno è tutto merito di mister Bonatti. Sa come stimolarti, è un tecnico affamato di vittorie, trasmette una grande carica nel quotidiano, è il nostro dodicesimo uomo in campo. Lui dalla panchina e Folorunsho e Rossi in campo hanno aiutato molto tutta la squadra. Personalmente devo tanto al capitano, ho trascorso tutta la stagione in camera insieme; è stato un punto di riferimento, mi ha aiutato a crescere.




Nella prima parte di campionato ero molto contento di come stavano andando le cose poi l’infortunio contro la Roma in TIM Cup mi ha rallentato. Contemporaneamente Cardoselli è tornato in forma mentre io sono rimasto indietro con i carichi di lavoro, ma sono contento che abbia giocato lui; il mister fa le sue scelte. Solitamente nel primo anno di Primavera si gioca poco, posso quindi ritenermi soddisfatto: il prossimo anno dovrò compiere il salto decisivo per meritarmi la prima squadra.

Gioco dove il mister mi schiera. Difensore, terzino o punta non mi interessa, anche se mi trovo meglio da trequartista e da playmaker. Da regista si toccano più palloni, si è maggiormente nel vivo del gioco, ma le valutazioni le fa sempre l’allenatore. Voglio arrivare al 100% in ritiro.




La fascia di capitano? La darei a una dei tre fuori quota che rimane in Primavera. È giusto che vada a uno dei più grandi, sarebbe l’elemento con maggiore esperienza, leadership e carisma in rosa, come accaduto quest’anno per Rossi, che era un autentico trascinatore in campo.

Spero che Alessandro resti alla Lazio in prima squadra, lui è un vero tifoso di questa squadra, ha tanto da dare. A prescindere da questo, gli auguro il meglio; è stato fondamentale per il mio percorso di crescita.




In vista della prossima stagione, mi auguro di diventare un punto di riferimento per la squadra. Inoltre, voglio rendere la massimo, sperando poi in una chiamata da mister Inzaghi”.

(fonte: sslazio.it)






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