di Daniela BONFA’
Il direttore responsabile di Laziostory.it, Fabio Belli, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali On Air. Argomento del giorno, la costruzione di nuovi stadi nella Capitale, con Vittorio Sgarbi che ieri ha svelato come il presidente Lotito sia potenzialmente intenzionato, avendo in cambio l’edificabilità dei suoi terreni sulla Tiberina, a far diventare lo Stadio Flaminio la nuova casa della Lazio.
“In merito ho idee molto precise: credo che la Lazio al Flaminio rischierebbe la ghettizzazione economica. Avere un impianto al centro di Roma, vicino a piazza della Libertà e dove la Lazio ha giocato già tanto tempo nella sua storia sarebbe assolutamente affascinante. Ma il calcio e il mondo vanno tutti da un’altra parte. Non costruendo in zone potenzialmente vergini si rischia di ottenere un indotto finanziario esponenzialmente inferiore a quello di altre società. Club come la Fiorentina, senza citare in ballo la Juventus che pure è un modello ma può contare su un’utenza ben più numerosa, si stanno orientando nelle periferie dove si possono costruire negozi, ristoranti, uffici, centri commerciali, qualsiasi cosa possa far vivere la zona dello stadio 24 ore al giorno.”
“Al Flaminio si potrebbe sicuramente intervenire, ma molto prosaicamente è il rientro economico della società che sarebbe inferiore. Al di là dei vincoli e dei problemi che si potrebbero trovare per parcheggi, infrastrutture, viabilità, persino per le tribune potrebbero esserci dei problemi. Ma qualunque imprenditore non prenderebbe in considerazione un’opzione del genere: qualunque intervento al Flaminio costerebbe di più di una costruzione ex novo. Se poi la cosa dovesse risolversi in uno scambio di favori tra il Comune, che si toglierebbe di mano la patata bollente del Flaminio, e il presidente Lotito, che potrebbe investire sui suoi terreni sulla Tiberina, interessa poco da un punto di vista da laziale. Lo Stadio della Lazio dovrebbe essere fonte di ricavi e crescita per la Lazio, altrimenti diventerebbe una cattedrale bella e inutile.”
