di Claudio CHIARINI

Era da tempo che volevo scriverlo e adesso, che siamo sotto data, è giunto il momento: la decisione di disputare la supercoppa italiana in un torneo tra quatto squadre è l’unica azzeccata (assieme a quella delle 5 sostituzioni, dettata però più dalle circostanze che da un reale pensiero) dei capoccioni ai vertici del calcio nostrano.
Eppure le critiche sono piovute da tutte parti.




A chi sostiene che già si gioca troppo e non c’era bisogno di altre partite rispondo che la formula così ideata rende la Supercoppa molto più stimolante e aumenta il valore del trofeo. Per diminuire il problema reale ed enorme basterebbe riportare la Serie A a 18 squadre e poi a 16, aumentando il livello medio del valore delle squadre, rendendola piena di big match e ancora più avvincente e privandolo di quelle sfide con pochissimo o nessun interesse da parte degli utenti, a parte le tifoserie delle squadre in campo.
A chi sostiene che bisogna giocarla in Italia rispondo che, al contrario, in questo calcio esangue, gli introiti garantiti dai paesi ospitanti fanno un gran comodo.
A chi sostiene che non bisogna e giocarla a Riyad per motivi etici rispondo che i mondiali in Qatar hanno reso tutto lecito.
Evviva dunque la Supercoppa a Riyad e sì assoluto alla conferma di questa formula.






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