di Giorgio BICOCCHI

Milan Djuric, il centravanti con la valigia, azzera i nostri ultimi, romantici sogni di Champions (ma hanno mai preso corpo?). Una doppietta pesante, evitabile e così arriva il primo pari dell’era-Tudor. “Aho, e’ un punto bono pe’ l’Europa League”, cerca di consolarci un amico. In realtà la delusione e’ tanta anche se la Lazio – obiettivamente – per gioco e numero di occasioni create non avrebbe meritato la vittoria. Il fatto e’ che nei minuti di recupero il pallone dovrebbe sparire. E noi, incassando l’ennesima rete al fotofinish, ancora non lo abbiamo capito…




Primo tempo

– Partiamo spigliati e con buone azioni. Ma alla prima replica biancorossa rischiamo di capitolare. Il sinistro di Djuric – avrebbe detto Tonino Carino – “fa la barba al palo”;

– Però siamo sul pezzo. Kamada tiene basso un tiro in corsa, la traversa trema ma Ciro e’ li e torna Re. Proprio sotto la Curva dei nostri tifosi;

– “Aho, sto’ Monza sta sotto ma mica è tanto remissivo…”, ci scrive il solito amico di tweet. Ed e’ vero perché Colpani è una zanzara. Valentin Carboni si mangia il pari che pareva fatto;

– Poi Zaccagni fa un errore: entra male male e si prende un giusto giallo. “A questo je menano ma poi ammoniscono lui…”. Vero ma Mattia dovrebbe imparare a commettere falli meno plateali. Tudor – spaventato forse dal fatto che dalle sue parti il Monza sprinta e si propone – lo toglie, inserendo Casale;

– E’ una scelta conservativa sulla quale si dibatterà nei prossimi giorni. Sarebbe stato meglio inserire Isaksen, salvaguardando anche l’assetto offensivo?

– Sta di fatto che la Lazio arretra – consciamente o inconsciamente non si sa – e il Monza diventa padrone del campo;

– Mandas smanaccia un tiro da fuori. Poi Bondo – col solito inserimento aereo – fallisce l’1 a 1. Che sarebbe stato il risultato più onesto alla fine della prima frazione;

– Noi avremmo replicato con due soluzioni alte di Patric e Luis Alberto (Mago, porca miseria, almeno prendi lo specchio della porta…). Ma la sensazione – a fine frazione – era che la ripresa sarebbe stata complicata…

Secondo tempo

– E in effetti il Monza ricomincia come aveva terminato il primo tempo. La Lazio si abbassa. Magari Mandas non corre rischi ma la palla staziona sempre nella nostra metà campo;

– Colpani si dimostra grande talento: Mandas smanaccia. In avanti combiniamo poco. Abbastanza scollati con ripartenze lente e prevedibili;

– Ciro annaspa, pure Luis Alberto e’ sempre aggredito;

– “Daichi, Daichi…”, Tudor ha scelto il suo professore in campo: e’ Kamada che però – dopo una buona prima frazione – si spegnerà progressivamente;

– Il Monza spinge e meriterebbe il pari. Tudor toglie il Mago, Kamada e Ciro, sperando che la musica cambi;

– Con tutta la difesa ammonita soffriamo;

– E il pari arriva puntuale con la zampata di Djuric, nonostante un primo mezzo miracolo di Mandas;

– Finirà così la sfida? Non sembrerebbe quando Vecino approfitta di un clamoroso regalo di Donati. Lazio in vantaggio a pochi minuti dalla fine;

– “A me sti’ recuperi m’hanno sempre fatto male…”, ci scrive un amico prima che Guendouzi sfiori il tris;

– Stiamo però in trincea, mica tanto ordinati. Mandas e’ prodigioso su una botta terrificante di Pablo Mari. Poi Romagnoli si perde Djuric ed e’ omissione grave perché il centravanti va in cielo e banchetta per il 2 a 2 finale;

– “Na volta c’avevamo Caicedo e i recuperi erano un problema pe l’altri…”: già, Felipone non c’è più e nei minuti finali arrivano le fregature. Si infrange la serie di vittorie. Ma e’ giusto così. Questa è una squadra a cui serve una bella rinfrescata…






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