L’allenatore della Lazio, Igor Tudor, ha parlato in conferenza stampa presso il centro sportivo di Formello per parlare della prossima sfida tra Inter e Lazio nel campionato di Serie A:




“Servirà una Lazio perfetta, andiamo a casa della squadra più forte d’Italia che sta giocando un calcio bello e concreto. È la miglior squadra di questo anno, stanno facendo un grande lavoro nella programmazione e nella crescita. Andiamo la per fare del nostro meglio, ci sono due gare da disputare e sei punti ancora in palio, bisogna stabilire la classifica nell’ottica europea e vedere a quale competizione partecipare”.

“Stanno gestendo alla grande la crescita della squadra anche grazie alla scelta dei giocatori. C’è però tanto merito di Inzaghi, qui c’è la moda di parlare di calcio europeo e di moduli, difesa a tre o a quattro, dicendo che la difesa a quattro è più europea. Simone invece ha dimostrato che il sistema di gioco non c’entra nulla con l’essere europei o meno. Gioca con un 3-5-2 che però non è mai fisso, è un calcio assolutamente europeo, anche se non ho mai capito questo concetto di calcio europeo. Si può giocare in maniera molto moderna anche con la difesa a tre, questi sono concetti che si possono adattare perfettamente. Poi bisogna scegliere bene i giocatori, a centrocampo hanno tre numeri 10 che corrono, difendono e fanno assist allo stesso modo. Loro hanno sempre scelto giocatori giusti in quell’ottica, hanno saputo scegliere giocatori completi e Simone li sta facendo giocare bene”.

“Il top non c’è mai, un tecnico vuole sempre migliorare. Ci sono le preparazioni importanti, come la scelta dei giocatori e le loro caratteristiche. L’importante è che siano giocatori forti, il calcio che si è fatto negli ultimi 3 anni è abbastanza diverso da quello nella mia testa e di come vedo io il calcio. A me piace anche tenere palla, la differenza sono le distanza, era un calcio bello quello dell’allenatore differente, lo reputo bello e giusto. Le distanze nel mio calcio sono diverse, per questo alcuni giocatori vanno meglio. La diversità c’è, che non vuol dire che tanti giocatori non possano fare entrambe le cose. Lo hanno dimostrato. Ora finiamo bene queste due gare, sono importanti, ci possono dare qualcosina di più. Poi, quando finisce, ci mettiamo a programmare la prossima stagione con calma e lucidità, facendo le cose giuste”.

“Luis Alberto è convocato, ha fatto una settimana normale. Il peso del derby perso? Mai fatto una domanda positiva… Bellissima questa caratteristica. Ci sono 38 partite in un anno, un punto o zero cambia poco. Si tirano le somme alla fine e si vede dove si arriva”.

Dire di aver avuto un calendario positivo è un’etichetta sbagliata dopo 10 partite, non si parla in questo modo. Ho fatto Juve e Roma, poi Genoa e Monza, poi tre squadre di livello inferiore. L’analisi è sbagliata della difficoltà delle partite fatte. Abbiamo affrontato contro squadre importanti. Il Genoa e il Monza fuori casa sono super difficili, hanno fatto un grande campionato. Si prepara la partita allo stesso modo, Empoli e Verona in casa o Inter in trasferta. Si cerca di fare il meglio possibile, senza pensare a cose ed etichette, senza calcoli o tabelle. Questo è il calcio allenato o vissuto. La domanda che fa è il calcio di opinioni e chiacchiere, di etichette. Voi parlate di sensazioni ambientali”.

“Isaksen ha avuto quel minutaggio, dopo il derby ha giocato poco. Lo stimo tanto, ha doti interessanti, fisiche e mentali. Ha voglia di crescere e imparare, è da poco in Italia e non è facile. Possono giocare in 11 più 5 cambi, scelgo quello che è il meglio della squadra e del club. Ci sono anche altri. Tutti hanno possibilità di dimostrare. Il futuro lo vedremo insieme, nel calcio cambia tutto in una gara, qualcuno scende o sale, il bello e il brutto del calcio”.

“Provedel è un primo portiere e domani torna in porta. Mandas ha fatto molto bene, siamo contenti di questo. Provedel è il primo, è stato fuori per infortunio, stava tornando da più settimane e domani giocherà. Domani Luca Pellegrini gioca, gioca anche Rovella. Vi ho dato due nomi così, altri non ne do”.

“Con Kamada parlo poco, non per colpa della lingua. Gli ho detto in inglese che con lui parlo poco perché fa sempre cose giuste. Come i bambini a casa, qualcuno è sempre bravo e buono e si dedica più agli altri… È un ragazzo come una macchina, in senso positivo. Non sbaglia niente, ha un cervello pazzesco collegato al talento calcistico. Può giocare dietro, avanti, mezzala, trequartista, ruba palla. Lo stimo, è una bella scoperta per me”.

“Fisicità? Non si tratta solo di centimetri, si parla di gamba e motore, di potenza e di accelerazione. Non sono solo i centimetri a fare la differenza, è una cosa naturale. Basti vedere la Premier, se vai a vedere sembra che vanno a una velocità diversa, non è un discorso di altezza ma di potenza e di accelerazione. Il calcio va in questa direzione, quelli che sono bravi e veloci però costano tanto e per questo vanno tutti in Premier. Se si vedono i dati sulla corsa, tra alta velocità e chilometri percorsi rispetto agli anni ’90 c’è stata una crescita pazzesca. Non è facile trovare questi giocatori, nessuno vuole un giocatore che va a due all’ora. Bisogna essere bravi a scegliere questi giocatori, il calcio sta andando in quella direzione”.

“Gila e Guendouzi stanno bene entrambi, Matteo ha avuto questa bellissima cosa che è diventato papà e si è allenato poco in settimana. Vediamo oggi di fare le scelte giuste, domani bisognerà fare le cose bene, avremo bisogno di 16 giocatori pronti a lasciare l’anima in campo per portare a casa punti”.

“Del recupero Atalanta-Fiorentina abbiamo già parlato, sicuramente non è una cosa normale. Dobbiamo aspettare una settimana per capire quello che succederà, non si tratta di avvantaggiare qualcuno ma di regolarità del campionato. Non è bello per nessuno e penso che bisogna migliorare su questo”.






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