di Giorgio BICOCCHI 

E’ dal 2015 – da quel Napoli-Lazio 2 a 4 con Eddy Onazi goleador – che la Lazio non vince l’ultima gara di Campionato. Da allora sconfitte in serie e il pari colto contro il Verona la scorsa stagione. Già questo – oltre alla possibilità di arrivare secondi – dovrebbe darci l’ultima spinta stagionale prima di staccare la spina e ritrovarsi ad Auronzo, tra 40 giorni.




Sarà una festa, la notte del “Castellani”. Con una postilla: le motivazioni della Lazio – a meno che l’Inter pareggi o perda contro il Toro nel pomeriggio di domani, dandoci così il posto d’onore in classifica ancora prima di giocare contro gli azzurri di Zanetti – dovrebbero essere superiori. C’è una intera difesa che punta ad essere la meno battuta del torneo, c’è Immobile che vuole chiudere con un gol una stagione individualmente disgraziata, c’è un tecnico che spinge e stimola perché è dal remotissimo 1999 che la Lazio non si congeda dal campionato in seconda posizione. Ed e’ proprio dalla tipologia di gare come quella di Empoli che si può poi misurare la crescita di una squadra dopo due anni che lavora con lo stesso tecnico.

Per il resto Empoli sarà una festa. Perché saremo in tanti ad imboccare l’Autostrada dall’ora di pranzo in avanti, perché gli azzurri sono Societa’ amica, perché Sarri (e Martusciello che lo sostituirà in panchina) qui sono di casa e ancora osannati, perché c’è comunque da salutare una annata bella ed emozionante condita da due derby in bacheca e un numero consistente di punti.

Gia’ da domenica sarà poi il tempo di pensare al futuro. Con l’auspicio che gia’ ad Auronzo la nuova squadra sia almeno formata al settanta/ottanta per cento. Sarebbe felice Sarri, sarebbero contenti molti dei nostri tifosi brontoloni…






LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.