di Giorgio BICOCCHI

Potevamo non vincere la prima gara esterna sotto un cielo più che celeste? Bella trasferta con clima, cibo e Lazio da applausi: cosa chiedere di più? Arriva il riscatto dopo la triste Danimarca: soprattutto saliamo a quota 14 in classifica.

Primo tempo

– Campo stretto tanto che un dubbio si insinua vedendolo dal vivo: ma le misure, soprattutto in lunghezza, saranno regolari? Sarà una impressione, ma certo che lo sono…

– Valeri cerca il gol sotto la nostra curva: per fortuna tiro largo

– Iniziamo a salire in cattedra: il Sergente imbuca per Ciro. Radu non esce e quasi aspetta lo 0 a 1;

– Vecino, fallo su Escalante: come si vede che non hanno giocato insieme due anni…;

– Ciro si guadagna e realizza un rigore. Due a zero e Lazio autoritaria;

– Escalante sbaglia un facile appoggio e un tifoso accanto a noi esclama: “non è che ce lo ridanno?”

– Zaccagni, ma quanti calci prendi in ogni gara?

– Orsato dirige all’inglese: dopo City-Dortmund chissà come avrà preso la designazione allo “Zini”;

– Tacchi e suola, comanda Milinkovic;

– Il coro Lazio-Lazio tra curva e tribuna tramortisce lo “Zini”;

– Lazio coriacea in ogni zona del campo;

– Sergej timbra il tris facile facile;

– Da quanto non chiudevamo il primo tempo avanti di tre reti ?

Secondo tempo

– Alvini opera un paio di cambi: troppo timidi i grigiorossi nella prima frazione;

– Ci schiaccianoce puntualmente Provedel impedisce l’1 a 3;

– Ciro sbaglia un gol non da lui: incredibile ma vero, purtroppo ;

– Valeri piede dolcissimo : peccato non averlo preso…;

– Decidiamo di aspettare mentre i tamburi della curva grigiorossa rullano;

– Entra il Mago, anche perché i ritmi si sono abbassati;

– Siamo meno pratici rispetto al primo tempo ma sempre efficaci quando usciamo palla a terra;

– Pedro su assist di Ciro: tutto a grande velocità. E sono 4;

– Vinciamo a Cremona dopo 39 lunghi anni: era ora, cavolo…

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