di Fabio BELLI

Impietoso il divario tecnico, ma il primo tempo fa pensare: Inzaghi e Immobile alla vigilia avevano chiesto spensieratezza, invece forse per la prima volta in questo ciclo tecnico la squadra ha mostrato la paura, quella con la P maiuscola, che fa sbagliare le cose elementari. I campioni d’Europa e del mondo passano di gusto all’incasso, fortunatamente dopo tanti errori il gol di Correa congela la sfida: la Lazio ha l’intelligenza di non cercare la Corrida e l’1-4, per quanto dura lezione, non rappresenta nulla che non possa essere archiviato tra le esperienze utili per crescere.

FORMAZIONI – In difesa Inzaghi, senza Radu e Luiz Felipe, rilancia il terzetto visto con la Sampdoria, per il resto titolari in campo a centrocampo e in difesa. Flick a sua volta ha molte assenze dalla cintola in sui ma la formazione iniziale fa comunque paura.

IL PRIMO TEMPO PEGGIORE – Approccio discreto ma al 9′ su un pallone rubato da Lucas Leiva c’è un errore fatale di Musacchio, retropassaggio sui piedi di Lewandowski che quasi non crede a tanta manna dal cielo. La reazione c’è con la Lazio che crea pericoli non appena il muro composto da Goretzka e Kimmich viene saltato e Lazzari punta con coraggio Alphonso Davies. Un contatto tra Boateng e Milinkovic-Savic andava probabilmente rivisto al VAR, ma la pressione del Bayern sui portatori di palla fa paura. Al 24′ i bavaresi fanno girare palla e Musiala, giovanissimo talento, dal limite dell’area firma il raddoppio. Non è finita qui, Inzaghi inserisce Lulic per il frastornato Musacchio, Reina salva una volta di piede ma al 43′ Patric capitola sulla fascia e fa scappar via Coman, che arriva sin troppo comodamente al tiro: Reina respinge su Sané che firma il tris da due passi.

LA RIPRESA INTELLIGENTE – 2′ nella ripresa e la Lazio prende un altro contropiede da calcio d’angolo a favore: Sané parte dalla sua metà campo, punta Patric e appoggia nel mezzo dove Acerbi infila un autogol che sa di resa. Sembrano avvicinarsi nuvoloni neri, ma un assolo di Correa al 4′ suona la carica e riporta la Lazio sotto di 3, sull’1-4. E la squadra ritrova la calma perduta nel primo tempo: il Bayern dalla sua non ci tiene troppo a infierire ma la Lazio, nonostante altri errori (un paio di Hoedt, subentrato, particolarmente perniciosi) tiene e cerca anche il 2-4 con Immobile e un colpo di testa dello stesso difensore olandese. Nessun trauma, certi record stanno bene in altri contesti. Ma il rammarico di aver indirizzato una partita che i supercampioni del Bayern avrebbero quantomeno dovuto sudarsi per affermare una supremazia comunque indiscutibile.

IL TABELLINO

CHAMPIONS LEAGUE

LAZIO-BAYERN MONACO 1-4

Marcatori: 9′ Lewandowski (B), 24′ Musiala (B), 43′ Sané (B), 47′ aut. Acerbi (L), 49′ Correa (L)

LAZIO (3-5-2): Reina; Patric (53′ Hoedt), Acerbi, Musacchio (31′ Lulic); Lazzari, Milinkovic (81′ Akpa Akpro), Leiva (53′ Escalante), Luis Alberto (81′ Cataldi), Marusic; Correa, Immobile. A disp.: Strakosha, Alia, Parolo, Fares, Pereira, Caicedo, Muriqi. All.: Simone Inzaghi.

BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer; Süle, Boateng, Alaba, Davies; Kimmich, Musiala (90′ Choupo-Moting); Sané (90′ Sarr), Goretzka (63′ Javi Martinez), Coman (75′ Hernandez); Lewandowski. A disp.: Hoffmann, Roca, Zaiser. All.: Hans-Dieter Flick.

Arbitro: Orel Grinfeeld (ISR)

Assistenti: Roy Hassan (ISR) – Idan Yarkoni (ISR)

IV uomo: Gal Leibovitz (ISR). V.A.R.: Juan Martínez Munuera (ESP). A.V.A.R.: Roi Reinshreiber (ISR)

NOTE. Ammoniti: 28′ Luis Alberto (L), 51′ Leiva (L), 57′ Correa (L), 64′ Marusic (L), 69′ Escalante (L), 72′ Kimmich (B), 75′ Coman (B). Recupero: 1′ pt, 4′ st

 

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