di Giorgio BICOCCHI

Sapete quest’anno a chi daremmo il Seminatore d’Oro, il riconoscimento che premia il miglior tecnico del Campionato? Non a Inzaghi, che gestisce una opulenta multinazionale, ma a Baroni. Uno che, lo scorso gennaio, ha visto partire più di mezza squadra ma che non si è scoraggiato dovendo poi amalgamare una nidiata di carneadi. Il pericolo per la Lazio – sabato sera – sarà soprattutto il mister del Verona: astuto, sagace, pratico.




I gialloblù – tra l’altro – non perdono fuori casa da due mesi e mezzo, sono in salute e, attualmente, sarebbero nettamente salvi. Ecco perché servirà una Lazio sul pezzo: fondamentali i tre punti in palio, utili e doverosi per blindare – o quasi – la zona Europa League. Per l’altro obiettivo – quello più prestigioso – inutile pensarci: troppi i punti maldestramente persi nel corso di questa stagione di regresso complessivo.

La speranza è che i nostri abbiano potuto ammortizzare lo stress accumulato nella gara contro la Juve. Forze fresche in campo rispetto a martedì? Patric – che ha giocato solo 45’ – forse Kamada, Vecino (anch’esso impiegato per meno di mezz’ora), addirittura Zaccagni, se darà ulteriori conferme di tenute. In avanti Luis Alberto e il Taty, auspicando pure che Felipe ce la faccia a domare il dolore dell’alluce ferito.

Sarà una “partitaccia”, sicuro: il Verona – così presente nelle ultime gare – era forse avversario da evitare in questo momento. Una formazione che, dopo la rivoluzione invernale, ha saputo comunque rilanciarsi grazie ai piedi educati di Suslov, alle parate di Montipo’, alle sgroppate di Lazovic, alla crescita di Folorunsho (appassionato di Lazio, pensate un po’…) e a una batteria di attaccanti scivolosi per ogni difensore (tipo Bonazzoli e Noslin, ad esempio).

Insomma, bisognerà partire forte, alimentando subito il ritmo: guai a far crescere fiducia ed ottimismo nel gruppo gialloblù. All’andata – era il ponte dell’Immacolata – fini’ in pareggio. E fu gara pesantemente condizionata dall’arbitro che annullo’ un gol buono di testa siglato da Casale nel finale. Uno dei tanti fiaschi arbitrali di questa stagione. Qualcuno obietterà: ma come? Ti lamenti degli arbitri? Si perché bastavano 4 punti in più per pensare alla Champions e non all’Europa League o alla Conference…






LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.