di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Juventus-Lazio, match valido per il 34° turno della Serie A. Sugli scudi tutta la squadra tranne Luiz Felipe. L’errore grossolano sul gol del raddoppio è gravissimo. Immobile è tornato ai suoi livelli.

Strakosha 6,5: incolpevole in entrambi i gol. In una partita difensiva molto convincente, la Lazio prende 2 gol per colpe dei singoli. Molto bene nella ripresa su Dybala, per il resto è stato chiamato poco in causa.

Bastos 6: una buona partita macchiata dal fallo di mano che ha causato il rigore. Nel primo tempo ha saputo gestire bene Ronaldo, fino a fare un numero con palla al piede sul portoghese. Peccato davvero per il penalty, ma col nuovo regolamento ormai ogni difensore è penalizzato in maniera eccessiva.

Acerbi 7: centrale, centrosinistra, ala a tutta fascia sulla sinistra. È il jolly tuttofare di Inzaghi. Merita il voto per la generosità e la sua duttilità tattica. Non ci sono parole per descriverlo. Quasi commovente vederlo correre come “quinto” fino all’ultimo minuto. Giocatore da clonare.

Luiz Felipe 4,5: unico bocciato della squadra. Bocciatura pesante per l’errore grossolano, da matita rossa. Da ultimo uomo perde palla spianando la strada a un due contro zero nella metà campo laziale. Può essere il grande rimpianto della serata, in cui perlatro aveva fatto discretamente il suo (dal 89’ Falbo 6: sufficienza premio per il gran debutto, mostra coraggio).

Lazzari 6.5: sempre uno dei migliori. Corre come se il campionato fosse cominciato da poche partite. Sempre pronto a dare profondità alla squadra. Una spina nel fianco per Alex Sandro che nel primo tempo non sapeva più come fermarlo (dal 89’ st Moro 6: chiama Bonucci al recupero clamoroso dimostrando tanta velocità).

Parolo 6,5: partita convincente. Nel primo tempo ha intercettato e recuperato numerosi palloni interrompendo il palleggio bianconero. Uno dei giocatori più in crescita nelle ultime partite.

Milinkovic 6.5: non molla un centimetro. Non è ancora al 100%, ma oggi ha dato una grossa mano alla squadra in entrambe le fasi. Compensa anche l’assenza di Luis Alberto. A centrocampo la sua fisicità è il fattore chiave della Lazio, la spina dorsale della squadra. Nel finale bella punizione dalla trequarti a impegnare Szczesny. In crescita.

Cataldi 6,5: ha smaltito l’infortunio e si vede. Una delle sue migliori partite. Non ha fatto magie  ma è stato molto attento e concreto. Nel primo tempo sfiora pure il gol con una conclusione deviata dal limite dell’area (dal 75’ st A.Anderson 6.5: stava per siglare un gran gol con un tiro molto bello, può crescere e dare molto).

D. Anderson 6,5: debutta dal 1’ nella partita più difficile dell’anno. Il ragazzo in pochi mesi è passato dalla Primavera al sogno diventato realtà di questa sera. Tanta corsa da mettere in difficoltà un velocista come Cuadrado, ma mostra anche una buona tecnica. Primo tempo impeccabile, un giallo preso in maniera ingenua per l’età. In questo finale di stagione può essere il titolare sulla sinistra (dal 67’ st Vavro 6: mezz’ora incoraggiante. Rischia in un’occasione su pressione di CR7, ma si fa apprezzare con buoni anticipi accompagnando anche l’azione offensiva).

Caicedo 5,5: leggermente meglio, come tutti da un segnale di ripresa tornando a giocare di sponda. Primo tempo appena convincente, prova più volte a duettare con Immobile. Nella ripresa finisce la benzina nelle gambe e il cambio è stato obbligatorio (dal 67’ st Adekanye s.v)

Immobile 7: Ciro è tornato. Non tanto per il rigore segnato ma per la prestazione in sè. Nel primo tempo ha corso a tutto campo aiutando la squadra tornando fino a ridosso dell’area biancazzurra. Al 41’ colpisce un palo interno clamoroso dove la sfortuna gli ha negato un gol di pregevole fattura. Ottima coordinazione ed esecuzione. Dalla ripresa del campionato è il vero Immobile già visto e ammirato fino a febbraio. Il rigore siglato è il giusto premio per la prestazione e per la squadra che meritava almeno un pareggio.

All. Inzaghi 6.5: la panchina di oggi parlava da sola. In piena emergenza tattica la Lazio ha rialzato la testa con una prestazione convincente di cuore e grinta. Una sconfitta derivata da due errori individuali. La prestazione collettiva è stata quasi perfetta. È stata una vittoria di gruppo. Una sconfitta immeritata per quanto visto in campo. Con gli ingressi dei giovani Falbo e Raul Moro Moro sono sedici i debutti in questi quattro anni. Numeri incoraggianti.

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