di Fabio BELLI

Figliolo, hai tentato e hai fallito. La lezione è: non tentare mai.” Citare Homer Simpson dopo una partita come questa può sembrare fuori luogo, e invece la lettura della partita questa è, visto che ogni volta che la Lazio si affaccia in certe zone di classifica, qualcosa accade: meno brillante ma comunque padrona del campo, meno incisiva ma comunque capace di rischiare pochissimo, la Lazio cade a Ferrara per un contatto tra Patric e Cionek ai confini della realtà. Il polacco cade e ondeggia l’indice per non farsi ammonire per simulazione, ma Guida non ci casca: Orsato al VAR sì, e così dal dischetto Petagna punisce una Lazio che si ostina ancora a provare a raggiungere obiettivi che vengono sempre sbarrati alla prima occasione utile. E forse tentare bisogna sempre, per carità, ma se l’ha capito Homer che aria tira…

FORMAZIONI – Semplici punta sul duo offensivo Petagna-Floccari e sulle frecce sugli esterni, Lazzari a destra e Fares a sinistra. In difesa preferito Regini a Felipe. Inzaghi punta di nuovo su Patric e Bastos al fianco di Acerbi nella difesa a tre, sulla destra torna Marusic, a sorpresa Correa riesce ad essere in campo sul fronte offensivo al fianco di Immobile.

TUTTO POSSESSO PALLA – La Lazio tiene saldamente in mano il pallino del gioco, ma fatica a trovare sbocchi ai sedici metri e ogni tanto si espone al contropiede estense. A fine primo tempo la squadra di Inzaghi avrà il 70% di possesso palla, ma l’unica grande occasione da gol arriverà solo al 7′, con Immobile che spara addosso a Viviano da ottima posizione. Per il resto, varie incursioni e alcuni corner, azioni laziali alle quali manca sempre la benedizione dell’ultimo passaggio. Dall’altra parte, Lazzari e Fares scappano spesso via sugli esterni e vanno anche alla conclusione. I cross dell’esterno destro trovano in un paio di occasioni conclusioni “sporche” di Petagna che non impensieriscono però troppo Strakosha. Al 31′ cambio forzato per Semplici, Vasco Regini deve uscire per infortunio lasciando spazio a Felipe.

BEFFA PETAGNA, MA GUIDA… – Secondo tempo con la Lazio che cerca maggiore profondità ed ha due buone occasioni con un colpo di testa di Bastos che finisce tra le braccia di Viviano. Al 10′ il portiere della Spal si ritrova tra le gambe una conclusione di Lucas Leiva, liberato in area da un tocco delizioso di Milinkovic-Savic. La Spal riparte con meno efficacia, Inzaghi opera il primo cambio al 16′ sostituendo Correa con Caicedo. Al 27′ ancora Milinkovic-Savic pesca Marusic in area, ma il montenegrino spreca l’occasione sparando alle stelle. Negli ultimo minuti prima Strakosha salva su Fares, poi il siparietto tra Paric e Cionek: contatto veniale ma sanzionato con una fiscalità che lo stesso giocatore della Spal temeva fosse applicata verso di sé. Dalla simulazione si passa al rigore che, inutile negarlo, gela le ambizioni europee della Lazio perché Petagna non sbaglia.

IL TABELLINO

SPAL-Lazio 1-0

Marcatore: 89′ rig. Petagna (S)

SPAL (4-4-2): Viviano; Regini (30′ Felipe), Cionek, Vicari, Fares; Lazzari, Missiroli, Murgia (71′ Schiattarella), Kurtic; Floccari (76’Paloschi), Petagna. A disp.: Gomis, Fulignati, Poluzzi, Bonifazi, Dickmann, Valoti, Valdifiori, Jankovic, Antenucci. All.: Leonardo Semplici.

LAZIO (3-5-2): Strakosha; Patric (90′ Parolo), Acerbi, Bastos; Marusic, Milinkovic, Leiva, Luis Alberto, Lulic (77′ Durmisi); Correa (61′ Caicedo), Immobile. A disp.: Proto, Guerrieri, Wallace, Luiz Felipe, Romulo, Berisha, Badelj, Jordao, Cataldi. All.: Simone Inzaghi.

Arbitro: Marco Guida (sez. Torre Annunziata)

Ass.: Villa – Di Vuolo

IV uomo: Giua. V.A.R.: Orsato. A.V.A.R.: Mondin.

NOTE. Recupero: 3′ pt; 6′ st. Ammoniti: 57′ Milinkovic (L), 64′ Immobile (L), 82′ Lazzari (S), 93′ Paloschi (S), Strakosha (L), 93′ Durmisi (L), 95′ Parolo (L)

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