Il tecnico della Lazio, Maurizio Sarri, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida in casa dell’Atletico Madrid che chiuderà la fase a gironi di Champions League:




Resto dell’opinione che le partite quando sono in programma vanno aggredite. Vedendo i miei in allenamento mi sono sembrati stimolati. Poi c’è questo stadio… Spero che i ragazzi abbiano la testa sulla partita e non su altre valutazioni stupide. Il primo posto conta eccome. E spero sia cambiato poco rispetto all’ultimo match, abbiamo pagato un solo errore. I numeri che ho visto sono superiori a diverse altre partite. Mi aspetto che la squadra migliori l’ultima prestazione“.

Avere fiducia in Pedro è facile, basti pensare al curriculum. Tecnicamente è un fenomeno, chiaro che con 36 anni non può fare tutte le partite. Bello anche vederlo allenarsi, ha lo spirito di un diciottenne. Un onore e un orgoglio averlo con noi”.

Gila ci sarà di sicuro. Castellanos? Non lo so, sicuramente non farò tante valutazioni sulla prossima partita. Questa si gioca, ha la sua valenza, difficile da inquadrare perché sembra inutile tra due club qualificati. C’è qualcosa in ballo anche pesante. Pochi pensieri sull’Inter, le scelte andranno fatte in questo senso”.

Con me è Morata andato sempre d’accordo. Lui è forte, uno dei centravanti più adatti al mio modo di giocare. In quel periodo (al Chelsea, ndr) era nervoso, non stava bene a Londra. Aveva questo problema, nessuno invece con me. Quando ci siamo visti ne abbiamo anche parlato“.

Abbiamo ritrovato un minimo di solidità come nella scorsa stagione. Questo ci ha aiutato, ma è chiaro che in avanti non siamo quelli dell’anno scorso. Luis Alberto per noi è importantissimo, è stato fuori per poche partite. Un giocatore fondamentale. Andare agli ottavi è stato un miracolo e l’Atletico Madrid è di un’altra categoria“.

L’ambiente laziale è devastante, non a livello di club dove si sta benissimo. Ma com’è contornato, vengono create delle aspettative che sono inarrivabili anche per chi le innesta. Ciò crea frustrazione. Non in me, io ho una certa età e sorvolo, quelli di 20-25 anni fanno più fatica. C’è insoddisfazione perenne. Abbiamo fatto 3 vittorie e un pareggio: se fosse accaduto dall’altra sponda avrebbero fatto i fuochi d’artificio in piazza. Per noi non è naturale andare negli ottavi, negli anni 2000 due volte è successo. Non è un caso essere qui, si è fatto benissimo”.

Le possibilità di far risultato con Atletico e Inter sulla carta sono poche, sono due organici nettamente superiori. Le poche che abbiamo vogliamo giocarcele bene. All’inizio eravamo in grande difficoltà, oggi abbiamo alti e bassi, ma siamo meno in difficoltà rispetto a quel periodo. Solo che è cresciuto tanto anche l’Atletico, in questo stadio si vince poco. Con la Juve vincevamo qui 2-0, ci hanno assaltato alla fine e ci hanno fatto il 2-2“.

Tanti tifosi a Madrid? Forse è anche merito della Champions, visto che negli ultimi anni è stata fatta poche volte. Si fa la Champions, si supera il turno, Madrid è una città bella e i tifosi ne approfittano. Di Verona la rabbia più grossa era per le tante persone che hanno fatto il tifo per 90 minuti, ero amareggiato per loro“.

Mi interessa arrivare primo, non interrompere la striscia dell’Atletico. I numeri sono la dimostrazione di quanto questa squadra sia forte, soprattutto in questo stadio. Che era dura lo sapevamo, con questi dati forse è ancora più complicato. Un ambiente che mi piace molto, dovessi scegliere una squadra da allenare sceglierei l’Atletico. Non per togliere il posto a Simeone, anche perché tra poco smetto e spero che lui rimanga altri dieci anni. Se mi avessero chiesto qualche anno fa quale squadra fuori dall’Italia mi sarebbe piaciuto allenare, avrei risposto l’Atletico Madrid“.






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