Il tecnico della Lazio Maurizio Sarri, intervistato su Sportitalia in esclusiva da Alfredo Pedullà, ha toccato tanti argomenti dai giocatori che sta già allenando ad obiettivi di mercato, fino ad arrivare a sue vecchie conoscenze come Giuntoli.




Riesci ad estraniarti dal calcio?
“Viene fuori che decide tutto Sarri. Io mi limito a dire se un giocatore può essere adatto o meno. Se decidessi tutto io, a Lotito gli farei un miliardo di danni”.

Berardi è il miglior giocatore italiano nel suo ruolo?
“E’ un giocatore del Sassuolo. Mi piacerebbe allenarlo, come tanti altri al Sassuolo e non solo. Mi piace Frattesi, Maxime Lopez m’intriga. Per filosofia, il Sassuolo è una squadra che mi è sempre piaciuta”.

Milinkovic-Savic tra un anno va in scadenza: è un problema o una risorsa?
“E’ un problema per la società e per me può essere una risorsa. Dipende da quanto il ragazzo è coinvolto dalla situazione e se ha la testa libera. E’ un ragazzo straordinario, tra gol e assist ha contribuito a circa 40 situazioni e ha una situazione contrattuale che può essere un problema per la società, ma per me lui è una risorsa tecnica”.

Che caratteristiche deve avere il vice Immobile?
“Dipende dalle situazioni che sono in divenire. Se abbiamo la necessità di tenere Felipe esterno, deve arrivare un giocatore più pronto, altrimenti possiamo prendere un giovane da tirare su e mettere talvolta al centro Felipe, cosa che ha fatto bene l’anno scorso”.

Ti piace Torreira?
“L’ho visto benissimo alla Sampdoria e bene alla Fiorentina”.

Giuntoli è l’uomo giusto per la Juve?
“Penso che sia l’uomo giusto in questo momento storico per la Juve, perché hanno da ricostruire e lui è un fenomeno in questo. Purtroppo, per noi della Lazio, penso che li metterà a posto. So che alla fine risolverà alla situazione, anche se non so in quanto”.

Vlahovic e Chiesa?
“Sono due giocatori forti, ritorneranno a fare stagioni di alto livello”.

Le tre maggiori qualità di Giuntoli?
“Ha qualità importanti, la maggiore è il coraggio. Non si fa mai un problema di mettere sul mercato un giocatore importante e di andare a prendere uno sconosciuto. Questo coraggio, unito alla conoscenza di uno come Beppe Pompilio, lo ha portato a grandi cose”.

I due anni di stop hanno incrinato i meccanismi per quanto riguarda Allegri?
“Non credo, a volte in quei momenti riesci a ricaricarti. Quest’anno Massimiliano ha dovuto gestire una situazione con difficoltà enormi”.

Pensi che tutti gli allenatori dovrebbero essere giudicati allo stesso modo?
“Penso che sia cambiato anche il contesto. In quel periodo la Juventus veniva da 8 scudetti di fila e tutti pensavano che dovesse vincere il nono e andare avanti in Champions. A me è stata contestata una Champions in cui su 8 partite ne ho vinte 6 e ho perso contro una squadra che poi ha eliminato il City. Inoltre, con le regole di oggi, saremmo andati ai supplementari”.

Rivalità con Mourinho?
“Io personalmente non la sento. L’ho sempre detto, a me è una persona che rimane anche simpatica. Nelle rare volte che ci ho parlato è una persona intelligente: in un Chelsea-Manchester United è successo anche qualcosa di cui si poteva approfittare e non l’ha fatto. Per questo io c’ho grande rispetto per lui”.

Parli del tuo assistente?
“Se ne poteva approfittare dal punto di vista mediatico e non l’ha fatto. Ha tenuto conto dell’età del ragazzo, del momento in cui è successo l’episodio e si è dimostrato uomo. Io ho grande rispetto per questo motivo”.






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