di Giorgio BICOCCHI

Trenta gare, 61 punti: chiamatela orchestra-Lazio! Passiamo al “Picco” e siamo sempre più secondi. La mano di Sarri si nota anche da un altro riscontro: abbiamo vinto 9 trasferte su 14 (con pure tre pareggi), conquistando 30 punti lontano dall’Olimpico. Una volta si diceva che la forza di una squadra si vede dal rendimento esterno: ecco servito gli eterni scettici, allora. E adesso? Vediamo cosa accade nel fine settimana. Chissà che le buone nuove non siano finite…




Primo tempo

– Inizio complesso: sembriamo aver dimenticato negli spogliatoi testa e applicazione. Bourabia stampa un tiro sulla traversa. Poi N’Zola, solo a centro area, spedisce fuori. Approccio thrilling;

– Passa un quarto d’ora e ci assestiamo. Funziona meglio la corsia sinistra. Zaccagni e’ un furetto, purtroppo spesso maltrattato;

– N’Zola e Gyasi restano comunque spine nel fianco. Ma un pensierino estivo su N’Zola, a proposito? Tignoso, veloce: avviamo una trattativa?;

– Il Mago inizia a smistare. Cresce anche Sergej;

– E arriva il vantaggio: classica zuccata a seguire di Mlinkovic per Felipe, lanciato verso Dragowski e steso da Ampadu. Rigore e Ciro torna al gol dopo due mesi;

– Dopo il vantaggio viviamo il momento migliore. Lo Spezia si sbilancia e noi, di rimessa, siamo pericolosi;

– Immobile sbaglia il tap-in a porta vuota. Luis Alberto si insinua in area ligure e calcia fuori. Giochiamo a due tocchi, come se fosse futsal. Peccato però non essere cinici e raddoppiare;

– E, prima della fine della frazione, altra bordata di Milinkovic e bel movimento di Immobile. Insomma, una Lazio ritrovata da metà primo tempo in avanti. Che sciorina azioni offensive e che, in difesa, non subisce più come nei primi minuti. Sembra un buon viatico in attesa degli ultimi ‘45

Secondo tempo

– Attacchiamo sotto lo spicchio dei nostri tifosi. Lo scorso maggio, in quell’area, segnammo tre reti e cogliemmo un palo;

– E, sulla spinta di quel ricordo – chissà – raddoppiamo come se fossimo una squadra di globetrotters. Tutti passaggi di prima, in un fazzoletto di terreno, prima che Felipe gonfi la rete;

– Sul 2 a 0 stiamo più tranquilli. Lo Spezia gioca, non molla ma stiamo sul pezzo;

– Sfioriamo il tris con Felipe. Zaccagni prende botte ma si rialza come fosse un robot: sempre più imprescindibile;

– Esce Ciro, entra Pedro. Ma Immobile è in ripresa, hai voglia…;

– Paratona di Provedel su rasoiata di Ekdal. Che bravo il nostro numero 1…;

– Cataldi ammonito. Diffidato salterà il Toro;

– Sergej e il Mago si muovono come ballerini;

– Le cose che fanno imbestialire gli allenatori: Marcos Antonio e Cancellieri si prendono due gialli puerili appena entrati in campo;

– Ed eccolo il tris! Ed e’ commovente la fuga di sessanta metri, palla al piede, di Marcos Antonio. Che entra quasi in porta con tutta la palla! Primo gol in Serie A. E che gol !

– Un bicchiere di birra colpisce Sarri. Il Mister e’ uomo di spirito. Meglio la birra che quella sacca con materiale organico che lo colpì a Rotterdam…;

– Finisce così, 0 a 3 e Lazio straripante! Come si sta bene a quota 61!






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