di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre dell’amara notte europea di Alkmaar, Lazio ancora sconfitta dall’AZ e definitivamente fuori dalla Conference League.




Provedel 5.5 La pazza traiettoria sul gol di Karlsson pesa come un macigno, compie però una gran quantità di interventi che non possono portare a un’insufficienza grave, pur essendo probabilmente l’1-1 il momento chiave del match.

Marusic 5 Lontano parente del giocatore ammirato a Napoli, Karlsson lo punta quando vuole. Non entra di fatto in partita.

Mario Gila 5.5 Anche per lui affanno abbastanza costante, se la cava sulle palle alte ma rischia in diversi disimpegni.

Romagnoli 6 La sua uscita dal campo procura 10′ di panico in area laziale, la staffetta era comunque programmata. (dal 58′ Casale 5.5 entra con difficoltà a freddo e arriva quasi subito il 2-1 olandese).

Pellegrini 5.5 Non l’esordio che sognava, anche dal suo lato gli olandesi sfondano spesso. Probabilmente non poteva fare di più in un esordio così difficile, un gol poteva farlo su assist di Milinkovic, un altro glielo nega Ryan con un gran intervento. (dal 69′ Lazzari 5.5 Non può fare molto entrando a qualificazione già compromessa e lui di sicuro non ci tiene a sporcarsi le mani).

Milinkovic-Savic 5 Solo un lampo che avrebbe potuto portare al gol Luca Pellegrini, il serbo sembra più svogliato che fuori forma e questo comincia a essere preoccupante. (dal 58′ Luis Alberto 6 Entra con una certa voglia, confortante perché conferma il suo momento felice anche in una serata infelice, almeno si capisce che d’ora in poi, dato l’addio alle Coppe, deve giocare sempre).

Vecino 5.5 Prova a scuotere la squadra nei momenti più difficili ma l’AZ fa girare bene il pallone e anche lui perde la posizione con la Lazio che si trova spesso in inferiorità numerica in mezzo al campo.

Basic 5 Ancora una prova opaca, ancora un esame fallito: l’impressione è che ormai sia un giocatore da 20′ a partita, in attesa dell’estate e dell’inevitabile partenza.

Cancellieri 5 Solo un’illusione l’affondo iniziale che porta all’ammonizione di Kerkez, si conferma acerbo per questi livelli. E non sono gran livelli, va detto.

Felipe Anderson 6.5 Il gol è un bell’esempio di come sia stato forse l’unico, o quasi, a giocare con la testa giusta per una possibile rimonta. Cerca di non sentire la stanchezza anche se nel secondo tempo, progressivamente, non ne ha più. (dal 78′ Romero 6 Entra con una voglia mancata a molti compagni di squadra. Sarebbe bello risolvere una volta per tutte la questione contrattuale di questo ragazzo: averlo a disposizione senza se e senza ma aggiungerebbe un’alternativa interessante come già si era visto a novembre).

Zaccagni 6.5 Serve l’assist a Felipe Anderson, sprinta con buona efficacia e la sua uscita dal campo sembra quasi una dichiarazione di resa. (dal 58′ Pedro 5.5 Non fa in tempo a entrare che arriva il sorpasso che rende impossibile la partita. Difficile fare di più).

L’all. Maurizio Sarri 5 La rosa ha limiti che sicuramente lo accompagnano da un anno e mezzo e il “caso” Immobile è esemplificativo di quanto sia difficile fare 50 partite l’anno senza centravanti di riserva. Ma in Europa il piatto piange terribilmente quest’anno, a fronte di avversari sulla carta mai impossibili ma che hanno messo corsa e cuore in ogni partita. La Lazio invece deve chiedersi a cosa serva rincorrere tutto l’anno l’Europa e poi viverla come una riunione di condominio per tutto l’anno. Il calcio del 2023 è questo, come si dice: adattarsi o crepare.






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