di Stefano BELLI (foto © Antonio FRAIOLI)
L’Aquila perde il velo ma non il vizio. Ancora una volta la Lazio si fa rimontare da una situazione di vantaggio, la vittoria dilagante contro il Milan – considerando le condizioni pietose in cui si trovano al momento i rossoneri – si è rivelata un fuoco di paglia. Ecco i voti della partita che dimostra ancora una volta come i biancazzurri abbiano bisogno di almeno 3 gol di vantaggio per mettere la partita in ghiaccio. In generale la squadra è apparsa molto meno brillante di martedì scorso e parecchi interpreti sembravano avere le pile scariche.
PROVEDEL 6 – Non può nulla sulla magia di Nico González, ci mette invece una pezza sui tentativi di Saponara e Jović, la traversa lo grazia negando a Milenković il gol da tre punti.
MARUŠIĆ 6 – All’inizio del secondo tempo elude la marcatura di Saponara e cerca la porta, non trovandola. Per lui tantissimo lavoro dietro le quinte.
CASALE 6,5 – Almeno lui si toglie la gioia di segnare il suo primo gol in Serie A, è l’unico autorizzato a sorridere in una serata che regala più amarezze che soddisfazioni.
ROMAGNOLI 6 – Gli attaccanti viola gli danno parecchio filo da torcere, ma senza di lui sarebbe stato tutto più difficile.
HYSAJ 5,5 – Piccola involuzione per il terzino albanese che nelle ultime uscite sembrava tornato quello dei tempi migliori. (dal 71′ LAZZARI 6 – Quando capisce che con i tocchi di prima non si va da nessuna parte, Sarri si affida a lui sperando di sfangarla con un cross dei suoi)
MILINKOVIĆ-SAVIĆ 5,5 – Insufficiente sotto tutti i punti di vista, dalla prestazione fisica all’atteggiamento. La Lazio ha bisogno di un Sergente diverso per puntare al Sole.
CATALDI 5,5 – Sin dai primi minuti aveva la spia della riserva accesa, deve ancora migliorare parecchio a livello atletico. (dal 63′ MARCOS ANTONIO 5,5 – Ormai è evidente che sembra un corpo estraneo nell’ingranaggio della squadra di Sarri, nessuno se lo fila quando c’è da impostare la manovra).
LUIS ALBERTO 6,5 – È stato indiscutibilmente uno dei migliori, il gol di Casale è nato da un suo tiro dalla bandierina. Peccato che Sarri non la pensi esattamente così e decide di toglierlo “spegnendo” di fatto il centrocampo della Lazio. (dal 63′ VECINO 6 – Non fa danni e non si divora gol grossi come una casa, di questi tempi è già qualcosa, ma rispetto a Luis Alberto pratica uno sport completamente diverso)
ZACCAGNI 6 – Dodô lo rende inoffensivo, gli prende le misure come un sarto che deve cucire il vestito al cugino che si sposa. Nei novanta minuti recupera qualche buon pallone e fa ammonire Kouamé.
FELIPE ANDERSON 6 – Stavolta il quarto gol di fila non arriva per il brasiliano che comunque si è mosso bene e le sue occasioni ce le ha avute.
PEDRO 6 – Poco prima dell’intervallo sbaglia un rigore in movimento, anche lui non ne aveva e a 35 anni suonati non gli si può chiedere di correre come un forsennato per novanta minuti. (dal 71′ IMMOBILE 6 – Sarri tenta il tutto per tutto e lo getta nella mischia con pochissimi allenamenti nelle gambe, il numero 17 ci prova anche senza però impensierire Terracciano)
ALL. SARRI 5,5 – Oggi sbaglia completamente i cambi: toglie Luis Alberto che stava interpretando la partita nel migliore dei modi e tiene in campo un irriconoscibile Milinković-Savić che evidentemente ha mandato al suo posto suo fratello Vanja, debitamente camuffato.