di Fabio BELLI

“Ma ‘ndo sta ‘sto Sarrismo?” berciava qualcuno qualche settimana fa, legittimamente irritato per il tracollo di Herning ma sin troppo ansioso di mordere alla giugulare una squadra che da un anno lavora per rincorrere l’Utopia. Eduardo Galeano riguardo ad essa diceva: “Lei è all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai.” Il segreto? Andare sempre avanti, un passo e uno ancora: la trasformazione di giocatori come Felipe Anderson, da indolente bue al pascolo a Speedy Gonzales in tutte le zone del campo, è un simbolo (ma non il solo) di quanto il gruppo creda nel suo Comandante. E una prestazione del genere in casa di una Atalanta ancora imbattuta sposta l’orizzonte degli obiettivi ancora un passo più in là.




FORMAZIONI – Nessuna grande sorpresa in casa Lazio, unica novità rispetto alle previsioni della vigilia la conferma di Casale al centro della difesa in luogo di Patric, con Vecino confermato a centrocampo e il tridente “leggero” con Pedro, Felipe Anderson e Zaccagni. Nell’Atalanta i recuperati Musso, Djimsiti e Zapata partono dalla panchina, coppia offensiva Lookman-Muriel sostenuta da Pasalic.

ZAC NON PERDONA! – L’Atalanta prova a partire aggressiva sui portatori di palla avversaria ma è la Lazio ad andare alla conclusione: prima Marusic dalla distanza impegna Sportiello, quindi al 10′ vantaggio biancazzurro: Lazzari verticalizza per Pedro sulla destra con lo spagnolo che piazza un pallone tagliato in area, indisturbato Zaccagni può correggere in rete per lo 0-1. Lazio ancora vicina al gol con una conclusione strozzata da Milinkovic-Savic che per poco non diventa un assist per Vecino, che sorpreso cerca di girare a rete da due passi con un improbabile colpo di tacco, mancando il pallone. Ammonito Okoli per un fallo su Zaccagni, quindi al 18′ è una frustata da fuori area di Vecino a finire a pochi centimetri dal palo. L’Atalanta prova a ricomporsi, al 24′ gran palla di Soppy che trova Hateboer sul secondo palo, il colpo di testa finisce alto ma l’olandese era comunque partito in posizione di fuorigioco. Finale di primo tempo in crescendo per la Lazio che fa girare il pallone senza permettere all’Atalanta di trovare break né affondi in profondità. E’ anzi la squadra di Maurizio Sarri ad andare vicina al raddoppio al 43′ con Milinkovic-Savic che scappa via sulla sinistra e appoggia un pallone a Vecino che si ritrova il pallone un po’ troppo indietro e dopo un controllo difettoso spara alto da buona posizione. Ammonito Soppy per un fallo su Lazzari, il recupero si allunga a 4′ per le interruzioni per il colpo subito dall’esterno e per Pedro che resta a terra in zona d’attacco: l’Atalanta non restituisce il pallone sulla rimessa e la Lazio protesta, ne nasce un po’ di parapiglia verso il tunnel che porta all’intervallo.

FELIPE ANDERSON, UN GIGANTE – L’Atalanta inizia il secondo tempo con Djimsiti e Malinovskyi in campo al posto di Okoli e Pasalic. E’ sempre la Lazio però a fare la partita con un giro palla avvolgente, al 5′ Marusic dalla distanza costringe Sportiello ad allungarsi per deviare in angoli, al 7′ i biancazzurri trovano il raddoppio: Marusic scappa via in campo aperto e chiama a rimorchio Felipe Anderson, delizioso controllo del brasiliano che piazza la stoccata alle spalle di Sportiello. Al 12′ altra grande azione della Lazio con Pedro e Milinkovic che trovano Zaccagni, che chiama ancora Sportiello alla deviazione. Ammonito Muriel per un tuffo in area, simulazione per il colombiano. Nel finale gli ingressi in campo di Basic, Hysaj e Cancellieri hanno dato respiro alla manovra. Atalanta frustrata nella sua iniziativa, solo un colpo di testa di Koopmeiners e l’unica altra annotazione nel finale di partita è l’espulsione di Muriel, doppio giallo col secondo intervento arrivato su un Felipe Anderson oggi in veste sontuosa, capace di giocare una partita a tutto campo. La Lazio aggancia l’Atalanta a quota 24 punti, a -2 da Milan e Napoli (che giocherà in serata contro la Roma) e mette in archivio il sesto clean sheet consecutivo in campionato.






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