di Alessandro DE CAROLIS

Ecco le pagelle di Rennes-Lazio, match valido per l’ultima giornata dei gironi di Europa League. Male tutti tranne Proto (unico a salvarsi) e Falbo (che trova la gioia del debutto). Una Lazio mai partita mentalmente da Roma.

Proto 6: non può nulla sul gol di Gnagnon (si, si chiama proprio così). Poco prima salva un gol fatto (al 30’) levando la palla indirizzata a fil di palo. Reattivo quando chiamato in causa. Sul raddoppio di Gnagnon è di nuovo incolpevole,  avendo parato il diagonale insidioso di Tait. È l’unica sufficienza, l’unico a salvarsi in questa grigia serata.

Bastos 5.5: il migliore del reparto difensivo. È quello che commette meno errori e svarioni contro le riserve del Rennes. Di certo non una serata da ricordare per la difesa biancazzurra, ma lui l’impegno che lo ha messo.

Acerbi 4.5: da un giocatore del suo spessore non ci si aspettava una tale prestazioni. Distratto, impreciso e spesso a disagio nell’uno contro uno. Il lontano parente del vero Acerbi.

Vavro 4.5: non convince. Troppe imprecisioni, tra cui la più grave al 40’ quando perdendo la palla ha quasi provocato il raddoppio del Rennes (dal 75’ st Falbo 6: in una serata il suo debutto con la maglia della Lazio è l’unica gioia). È troppo spesso in difficoltà, anche negli appoggi.

Lazzari 5.5: uno dei pochi a metterci un minimo di voglia. Ma anche un motorino come lui ha bisogno di tirare il fiato, e stasera si è visto quanto avrebbe bisogno di beneficiare del turnover.

Cataldi 5: aveva in mano il centrocampo biancazzurro, ma se la Lazio non è girata non è certo per colpa sua. La squadra non è proprio scesa in campo dal 1’. Neanche Iniesta avrebbe potuto cambiare un meccanismo cosi inceppato. Però non ha avuto alcun acuto, nessuna giocata degna di nota.

Luis Alberto 5: non era al top della condizione fisica. Impreciso e troppo nervoso. Viene tolto nella ripresa appena si scatena la rissa con l’estremo portiere francese (dal 59’ st Berisha 4: la sua avventura alla Lazio ormai è ai titoli di coda).

Parolo 4.5: se gente come lui e Acerbi, i veterani del gruppo, non sono i primi a guidare mentalmente la squadra in campo, allora il black-out totale è praticamente scontato. Sue le uniche conclusioni, ma anche in fase di finalizzazione è fin tempo appannato.

Jony 4: che non sia un quinto di sinistra ormai è chiaro a tutti. Purtroppo gioca in un ruolo dove viene tritato in ogni prestazione. Le qualità tecniche potrebbero esserci, anche se è sempre fin troppo prevedibile, ma come esterno d’attacco potrebbe far vedere qualcosa di più. Evita tre volte il giallo in maniera nitida prima di prenderlo quasi a sfinimento al 84’.

Caicedo 4.5: non pervenuto. Solo nei primissimi minuti di gioco si piazza bene, ma gli viene tolto un cross di Jony su cui era pronto per concludere in porta. Poi senza nessun pallone giocabile, si vede solo a ridosso del centrocampo per cercare di far salire la squadra.

Immobile 5: il fatto che Ciro si sia visto a centrocampo per venirsi a prendere il pallone, dice tutto sulla fase offensiva di questa sera. Ci mette impegno nel primo tempo, nel secondo tempo con il vantaggio del Cluj viene tolto in ottica Cagliari (dal 68’ st Adekanye s.v)

Inzaghi 5: serviva un’impresa, è vero. Ma dalle parole sue e di Cataldi nella conferenza stampa della vigilia ci si aspettava comunque una Lazio battagliera, vogliosa di vincere almeno per salvare la faccia nell’ultima giornata. Invece di è chiusa nel peggiore dei modi l’Europa League 2019/20. In 20 partite ufficiali (compresa stasera) la Lazio aveva sempre segnato almeno 1 gol (tranne in Inter-Lazio 1-0). Oggi era chiaro che la testa era già a Cagliari.

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.