di Alessandro DE CAROLIS 

Ecco le pagelle al termine del match Lazio-Cagliari della 9°giornata di Serie A.




Strakosha 7: inoperoso per tutta la prima frazione se non per interventi di ordinaria amministrazione. Sul gol annullato al Cagliari non avrebbe potuto far nulla. Compie la sua prima e vera parata al 85’ negando il gol della bandiera al Cagliari.




Bastos 8: lì dietro è un vero muro. Questa sera toglie la scena persino a De Vrij con interventi puliti, sicuri e decisi. Mette diverse “pezze” negli affondi insidiosi del Cagliari. Al 4’ sigla la rete del 3-0 con un piattone in corsa sulla pennellata di Luis Alberto su calcio di punizione.




Radu 7: Stefan è nella sua migliore annata laziale. Da centrale dimostra il suo valore e la sua importanza. Da rivedere solo in un’imbucata sulla sinistra, ma per il resto partita impeccabile per il numero 26 biancoazzurro (dal 70’ Luiz Felipe s.v: entra a parti ormai conclusa per far rifiatare Radu. Il Cagliari si fa vedere poco e nulla e lui ne approfitta per fare altri minutaggi importanti. Inzaghi sta dimostrando di credere nel giovane difensore brasiliano).




De Vrij 7.5: partita senza pecche e tutta gloria, da vero generale. Attento, pulito e gioca sempre d’anticipo. Centralmente non si passa, infatti il Cagliari i pericoli maggiori li ha creati sulle fasce. Se sta bene fisicamente l’olandese è l’imprescindibile di questa Lazio.




Marusic 7: dalla sua parte si mette in mostra sia nelle discese che nelle coperture. Da segnalare solo una sbavatura in difesa, ma decisamente promosso a pieni voti. Sforna un assist pregevole per Immobile appoggiando di testa il cross di Lulic. Adam è ormai negli ingranaggi della Lazio (dal 79’ Caicedo s.v: il puma entra ma ovviamente non può esprimersi al meglio col risultato ormai in tasca. Pressa e fa sentire il fisico).




Parolo 7: è lui a servire Immobile in occasione del rigore. Ottimo filtrante a tagliare fuori l’intera difesa sarda. A centrocampo è sempre una garanzia. Lo stacanovista di mister Inzaghi fa quel lavoro sporco essenziale anche se poco visibile agli occhi. Non a caso è il titolare indiscusso.




Leiva 7.5: Solita partita sopra le righe per Lucas. Un muro davanti alla difesa e ottimo lavoro di impostazione. Di certo ha fatto ormai ricredere chi diceva che non sapesse impostare un azione. Con lu la Lazio rischia poco e nulla. Dà sicurezza ai suoi compagni e agli stessi tifosi. Brilla e spicca per la sua esperienza e la sua personalità. (dal 57’st Murgia 7: entra a partita ormai messa in ghiaccio. Fa rifiatare Leiva e aiuta i compagni con la sua solidità a centrocampo. Il pupillo di Inzaghi dimostra sempre più di poter diventare un perno del centrocampo laziale).




Milinkovic 7: anche se non spicca per qualche giocata particolare, la sua presenza fisica e la sua qualità lo rendono elemento indispensabile di questa Lazio. Giganteggia nel gioco aereo e con palla ai piedi è sempre una minaccia. Imperioso. Al 86’ va alla conclusione dal limite colpendo troppo d’esterno con la palla che lambisce l’incrocio.




Lulic 7.5: sempre prezioso sulla sinistra con le sue cavalcate. Propizia il raddoppio con una precisa pennellata per Marusic. Cross deliziato da una finta e controfinta a ubriacare la difesa. Il capitano è lui e si capisce dalla sua grinta in ogni singola partita.




Luis Alberto 8: è uno spettacolo per gli occhi. Quando ha palla tra i piedi la Lazio brilla come non mai. Anche un solo passaggio lo fa sembrare la cosa più semplice del mondo. Smista palloni come ben pochi. Al 4’ rimette i panni di Giotto per la sua solita pennellata, un assist con il contagiri per Bastos. Non è un giocatore, è un pittore.




Immobile 8.5: al 5’ si procura il rigore alla sua solita maniera. In corsa sposta il pallone prima di farsi travolgere da Crosta in uscita bassa. Dal dischetto Ciro il Grande dimostra ancora tutta la sua freddezza siglando la rete del vantaggio. Prima gioia dopo il rinnovo a vita con la Lazio. È sempre lui al 41’ ad andare in gol con un colpo di testa a pochi passi da Crosta. Un vero cecchino.




All. Inzaghi 8.5: ormai non ci sono più parole per descrivere il suo lavoro. Un vero laziale alla guida della Lazio non si vedeva da tempo. Simone sente la lazialità nelle vene e ha imparato a farla sentire anche ai suoi giocatori. Ha reso questo gruppo un’unica cosa. Una squadra compatta, eclettica e brillante. La Lazio vola in campionato e in Europa tanto che pare impossibile che Inzaghi sia solo alla sua seconda annata nel mondo professionistico. Oggi dirige la sua solita partita perfetta. Un vero direttore d’orchestra con la sua nona sinfonia chiamata Lazio, in cui archi fiati e percussioni suonano magistralmente all’unisono.






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