di Alessandro DE CAROLIS 

Amaro è il destino nel mondo del calcio, soprattutto per gli attaccanti. Fare gol è la loro missione, ma quanti di essi sono caduti in disgrazia per un mancato gol? Nella storia recente della Lazio ne sanno qualcosa Djibril Cissé e Filip Djordjevic.




Loro non hanno avuto la fortuna di diventare eroi ed emblemi di lazialità come Senad Lulic nella famosa finale di Coppa Italia. Un 26 maggio che ha consacrato Lulic tra i giocatori più amati e acclamati degli ultimi anni. Sia Cissé che Djordjevic furono fermati da un palo, doppio palo nel caso dell’attaccante serbo. Era il derby del 16 ottobre 2011 quando Cissè colse un palo clamoroso dopo una splendida conclusione al volo di collo pieno. Un palo che mandò in crisi l’attaccante francese tanto da indurlo in una crisi involutiva capace di far terminare la sua avventura nella capitale dopo appena sei mesi di Lazio. Un palo incredibile rimasto ancora nella mente di molti tifosi laziali.




Destino ancor più amaro lo ebbe Djordjevic nella finale di Coppa Italia del 2015 contro la Juventus. Le due formazioni erano ai tempi supplementari fisse sul 1 a 1. Al minuto 94’ Djordjevic riceve palla da Candreva sulla trequarti, stoppa e tira al volo. Una conclusione potente e precisa che si infrange prima sul palo interno alla sinistra di Storari e poi sul palo alla sua destra. Una traiettoria beffarda e quasi irreale. Una sonora beffa per Djordjevic e per il popolo laziale visto il gol di Matri dopo 3 minuti.




Di certo ci sarebbe stato un destino diverso sia per la Lazio sia per il numero 9 biancoazzurro se quel pallone fosse entrato. La Lazio avrebbe una Coppa Italia in più e Djordjevic sarebbe diventato un eroe alla pari di Lulic. Ecco quindi come anche nel mondo del calcio tutto sia deciso dagli episodi: basta una sola occasione per salire in paradiso, ma anche una sola occasione per precipitare all’inferno.






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