Ripercorriamo insieme il decennio che ha visto la Lazio passare dalla Coppa Italia del 2013 al ritorno in Champions League nel 2020

Dopo aver vissuto un decennio molto altalenante come è stato quello dei primi anni del 2000, figlio di noti problemi societari che hanno portato i tifosi biancazzurri a vivere anni non certo rosei rispetto al decennio antecedente di fine anni 90, quello che andremo ad analizzare risulteranno essere anni ancora piuttosto altalenanti per la Lazio, ma capaci di regalare comunque gioie ed emozioni ai tifosi della società capitolina, capace di conquistare in quegli anni ben otto finali, portando a casa la bellezza di due Coppa Italia (2013 e 2019) ed anche due Supercoppe italiane (2017 e 2020). Torneremo a vivere insieme quegli anni partendo dalla stagione 2012-2013, una stagione che nonostante fu di transizione per la squadra di Claudio Lotito, portò comunque grandi soddisfazioni a tutti i propri tifosi.

L’arrivo di Vladimir Petkovic è la finale storica del 26 maggio. 
La stagione 2012-2013 è sicuramente una di quelle che restano nel cuore di tutti i tifosi della Lazio, per una conclusione che portò la squadra di Vladimir Petkovic a conquistare probabilmente la coppa più sentita, la Coppa Italia vinta il 26 Maggio 2013 contro la Roma nel derby più importante di sempre, ma andiamo per gradi. L’inizio di stagione per i biancazzurri è molto più che promettente, sulla panchina siede il nuovo tecnico Vladimir Petkovic che porta la squadra a conquistare al giro di boa la seconda posizione in classifica a soli 5 punti dalla Juventus capolista. Sarà il girone di ritorno a non essere all’altezza del primo, facendo scivolare la Lazio al sesto posto al termine del campionato, spegnendo così l’entusiasmo creatosi nel gennaio precedente.
A far felici i tifosi però come detto sarà la finale di Coppa Italia raggiunta dopo aver eliminato nell’ordine Siena (ai calci di rigore), Catania e Juventus (andata e ritorno). Il campionato si è ormai concluso, ed in programma allo Stadio Olimpico va in scena la stracittadina più calda di sempre, a giocarsi infatti il trofeo ci sono di fronte Lazio e Roma, in un derby che mai era valso cosi tanto. In una partita che ha visto le due squadre totalmente bloccate, complice la tensione, a spuntarla sono proprio i biancazzurri con una zampata in area di Senad Lulic che al minuto numero 71 manda in estati il popolo laziale.
Da quel momento della gara la Roma riuscirà a rendersi pericolosa soltanto due minuti più tardi, quando da una punizione insidiosa di Francesco Totti, il pallone deviato da Federico Marchetti si stampa sulla traversa prima di tornare tra le braccia del portiere. Da li in poi sarà soltanto un conto alla rovescia verso il trionfo della Lazio che in un colpo solo vince la Coppa Italia, trionfa nel derby, conquista un posto nella successiva Europa League, e prenota la finale di Supercoppa Italiana contro la Juventus.

Da Petkovic a Pioli, passando per Reja: la Lazio alla ricerca di conferme. 
Gli anni che arrivarono successivamente al trionfo del 26 maggio 2013 furono molto più altalenanti del solito, la stagione 2013-2014 non partì come molti speravano e dopo la pesante sconfitta in casa dell’Hellas Verona per 4-1 nella diciassettesima giornata di Serie A, la società capitolina decise di esonerare il tecnico Vladimir Petkovic, e richiamare al suo posto Edy Reja, per cercare di salvare la stagione e tentare di conquistare un piazzamento europeo, impresa difficile che non riuscì al tecnico di Gorizia. La stagione successiva si aprì con un nuovo avvicendamento in panchina, la dirigenza dei biancazzurri individuò in Stefano Pioli l’uomo giusto per risollevare la Lazio, scelta che si rivelò azzeccata, tanto che i capitolini terminarono la stagione con un sorprendente terzo posto che li qualificò ai preliminari di Champions League che il club capitolino affrontò nell’estate del 2015, quando la squadra di Stefano Pioli fu sorteggiata contro il Bayer Leverkusen. In un Olimpico quasi tutto esaurito la Lazio strappò una vittoria per 1-0 grazie alla rete di Keita Balde Diao, risultato che però a nulla valse quando nel ritorno in Germania i tedeschi si imposero per 3-1, facendo sfumare così per la Lazio il sogno del ritorno alla fase a gironi di Champions. La stagione tornerà ad essere di nuovo sotto le aspettative, proseguendo le annate altalenanti, tanto che dopo la pesante sconfitta nel derby di ritorno contro la Roma giocato ad aprile 2016, il presidente Claudio Lotito decise di esonerare il tecnico Stefano Pioli e di affidare la squadra a Simone Inzaghi, all’epoca allenatore della Primavera.

Destino a tinte biancazzurre: la Lazio di Inzaghi ed il ritorno alla vittoria
Dopo una lunga telenovela durata tutta l’estate del 2016 con Marcelo Bielsa, la Lazio decise di confermare sulla panchina Simone Inzaghi. Mai scelta si rivelò più giusta, il tecnico di Piacenza alla sua prima stagione cominciata dall’inizio sulla panchina biancazzurra portò la Lazio fino in finale di Coppa Italia, eliminando la Roma in un doppio derby in semifinale che vide gli aquillotti avere la meglio. La finale non andò come sperato, la Lazio uscì sconfitta per 2-0 dalla Juventus, ma guadagnandosi comunque l’accesso alla Supercoppa Italiana visto il tricolore vinto dai bianconeri. Per quanto riguarda il campionato Inzaghi riusci a portare la Lazio al quinto posto finale, e quindi a qualificarsi per l’Europa League, dopo aver mancato la qualificazione l’anno precedente.
La stagione 2017-2018 si aprì con la sfida della Supercoppa Italiana giocata allo Stadio Olimpico, dove tra le mura di casa la Lazio di Simone Inzaghi tornò a vincere un trofeo nazionale dopo le delusioni degli anni precedenti. I biancazzurri superarono i bianconeri in un pirotecnico 3-2, risolto soltanto al minuto 92’ dal tiro di Alessandro Murgia che trafisse Buffon. Per quanto riguarda il campionato, la Lazio fallì per il secondo anno l’assalto alla Champions League, dove le sconfitte nelle ultime giornate rimediate contro Inter e Crotone portarono la squadra capitolina ad esser fuori dall’accesso alla Coppa dalle grandi orecchie.
Ai nastri di partenza della stagione 2018-2019 la Lazio si presentò come una delle pretendenti al quarto posto, obiettivo che diventò come una maledizione per i biancazzurri che in quello stesso anno si consolarono conquistando la Coppa Italia nella finale vinta per 2-0 contro l’Atalanta di Giampiero Gasperini.

Dal sogno scudetto all’incubo della Pandemia: la rinascita attraverso Maurizio Sarri

La stagione 2019-2020 sarà ricordata da tutti i tifosi della Lazio come la stagione dei rimpianti, una pandemia, che tutti abbiamo vissuto, interruppe un campionato dove la Lazio era diventata l’assoluta protagonista, inanellando vittorie che avevano portato la squadra di Inzaghi a poter lottare con Inter e Juventus la testa del campionato, nell’ambiente si respirava l’aria della possibilità di fare un’impresa, un sogno che la pandemia interruppe sul più bello, portando a riprendere un campionato totalmente diverso, dove la Lazio riuscì comunque a centrare l’obiettivo di tornare in Champions League dopo ben 13 anni.
Nella stagione 2020-2021, caratterizzata da gare a porte chiuse per via della pandemia, la squadra di Simone Inzaghi sorprese nel girone di Champions League battendo tra le altre il Borussia Dortmund in casa, portando avanti un cammino interrotto soltanto agli ottavi di finale contro i campioni in carica del Bayern Monaco. Nell’estate 2021 il clamoroso colpo di scena, Simone Inzaghi lascia la Lazio per approdare all’Inter, e fu proprio in quei giorni che il patron Claudio Lotito portò a Roma Maurizio Sarri, simbolo di una rinascita che ancora oggi anima la Lazio, una squadra al servizio del proprio comandante che nella stagione 2021-2022 conquistò il quinto posto tra molti rimpianti, ma con la consapevolezza di una rinascita in atto che potrà portare di nuovo in alto i biancazzurri.

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