di Fabio BELLI

Ci sono campi dove uscire senza le ossa rotte è già una sconfitta. Per la Lazio il Ferraris genoano è come il castello di Dracula in Transilvania: solitamente si vedono solo orrori, al limite errori, e così la copertina del giorno se la prende meritatamente Luis Alberto, finora oggetto misterioso e stavolta capace di far vedere di poter essere utile e decisivo nel suo ruolo, quello di trequartista. Per il resto partita un po’ pazza ma pesantemente influenzata dall’arbitro Maresca di Napoli, capace di negare due rigori più che solari pur concedendone uno alla truppa di Inzaghi, che all’ultimo secondo ringrazia Strakosha per aver negato il trionfo alla nemesi-Pandev.




FORMAZIONI – Rispetto alla sfida di domenica scorsa contro il Napoli tornano De Vrij in difesa e Biglia a centrocampo. Lulic ce la fa per la panchina, Keita torna titolare dal primo minuto. Basta e Radu confermati sulle fasce. Nel Genoa out Rubinho per infortunio, in porta torna Lamanna. Ntcham e Veloso vengono preferiti a centrocampo a Cataldi, in attacco c’è Palladino e non Pandev al fianco di Giovanni Simeone.




COLPISCE SUBITO IL “CHOLITO” – La Lazio sembra subito in partita, e sfiora in gol con un’insidiosa conclusione dalla distanza del capitano Lucas Biglia. Anche il Genoa però, per dimostrare di aver ben accolto il ritorno in panchina di Juric, inizia col piglio giusto e al 10′ trova il gol: Palladino supera Basta sulla sinistra e pennella un cross sul quale il colpo di testa di Simeone è perfetto, con Hoedt imbambolato e Strakosha imparabilmente battuto.




RIGORE NEGATO, POI SBAGLIATO, POI… BIGLIA – La reazione della Lazio arriva, con la squadra che impiega metà tempo però per trovare il ritmo giusto. Al 24′ Parolo beffa Burdisso che strattona il centrocampista solo davanti a Lamanna. Sarebbe rigore e probabilmente espulsione, l’arbitro Maresca di Napoli lascia clamorosamente proseguire. Le proteste durano per qualche minuto e costano il cartellino giallo a Parolo e in seguito anche a Milinkovic-Savic, dopo un fallo su Munoz. La Lazio ha due grandi chance per il pari, al 41′ su conclusione di Keita tolta dall’angolino basso da Lamanna, e al 44′ con Immobile che si vede deviato da Munoz un tiro praticamente a botta sicura. Nel recupero però, sugli sviluppi di un corner, una conclusione di Felipe Anderson viene “murata” da Burdisso. Stavolta è rigore che Lamanna, di nuovo titolare per caso e molto contestato a Genova, para con la mano di richiamo a Biglia. La ribattuta del Capitano però è vincente, e la Lazio pareggia con merito dopo un primo tempo molto difficile.




MARESCA NON VEDE DI NUOVO – Il Genoa riparte a ritmi discreti, De Vrij è brillante su un paio di anticipi e anche Basta rimedia un cartellino giallo. Ma al 13′ Laxalt interviene duro in area su Keita: sarebbe rigore netto, ma Maresca fa di nuovo finta di nulla. Stavolta la vittima delle proteste laziali è Simone Inzaghi, col tecnico allontanato dal fischietto partenopeo. Nel frattempo, Juric toglie dal campo Veloso e aggiunge un attaccante, Pandev, mentre al 21′ la prima sostituzione biancazzurra è Lombardi al posto di Felipe Anderson, dopo una conclusione poco fortunata del brasiliano su assist di Keita.




FINALE PAZZESCO, LUIS ALBERTO EROE – La partita sembra davvero stregata con Lombardi che alla mezz’ora si divora la palla del sorpasso, lanciato a rete a tu per tu con Lamanna, col giovane attaccante che non inquadra lo specchio della porta concludendo praticamente di punta. E peggio ancora va al 33′ con Pandev che sfrutta un’incertezza di Strakosha su un traversone dalla destra e piazza il pallone tra le gambe del portiere albanese. La Lazio non meriterebbe certo la sconfitta, ma la Marassi rossoblu sembra stregata: Juric raggiunge nel frattempo Inzaghi in tribuna, espulso da un Maresca ormai fuori controllo. Entrano Luis Alberto e Lukaku, e lo spagnolo si mette a fare il trequartista puro. Sarà la mossa decisiva perché al 91′, dopo un’uscita provvidenziale per il Genoa di Lamanna su Immobile, l’ex Deportivo La Coruna pesca il jolly dal limite dell’area. Gol straordinario e 6′ di recupero su 7′ ancora da giocare. Il finale è pazzesco: Milinkovic-Savic di testa manca il 2-3 di un millimetro, poi la Lazio si fa trovare sbilanciata e Strakosha si fa perdonare con un intervento pazzesco che nega la doppietta a Pandev, poi Lukaku salva tutto. Si chiude così, in una giornata in cui i pareggi di Atalanta, Milan e Inter permettono comunque di limitare i danni.




IL TABELLINO

GENOA-LAZIO 2-2

Marcatori: 10′ Simeone (G), 45’+2′ Biglia (L), 78′ Pandev (G), 91′ Luis Alberto (L)

GENOA (3-4-3): Lamanna; Munoz, Burdisso, Gentiletti; Lazovic, Veloso (61′ Pandev), Ntcham, Laxalt; Rigoni (73′ Cataldi), Simeone (89′ Hiljemark), Palladino. A disp. Zima, Faccioli, Orban, Biraschi, Brivio, Beghetto, Morosini, Ninkovic, Pellegri. All. Ivan Juric

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Basta, de Vrij, Hoedt, Radu (73′ Lukaku); Parolo (80′ Luis Alberto), Biglia, Milinkovic; Felipe Anderson (67’Lombardi), Immobile, Keita. A disp. Vargic, Adamonis, Patric, Bastos, Wallace, Crecco, Murgia, Lulic, Djordjevic. All. Simone Inzaghi

ARBITRO: Maresca (sez. Napoli).

Ass: Carbone-Longo. IV: Alassio. Add: Celi-Minelli.

NOTE. Ammoniti: 25′ Parolo (L), 30′ Milinkovic (L), 40′ Palladino (G), 44′ Rigoni (G), 45′ Burdisso (G), 54′ Basta (L), 93′ Lombardi (L) Recupero: 2′ pt, 7′ st.






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