di Fabio BELLI

Le pagelle biancazzurre del match d’apertura della terza giornata di ritorno del campionato di Serie A:




Strakosha 6 Davvero impegnato il minimo indispensabile, se la cava bene su un paio di disimpegni di piede. Sfortunato sul gol subito, per poco non riesce a salvare la situazione.




Basta 6 Propositivo e attento, dalla sua parte non si passa anche se la spinta degli avversari non è certo di quelle memorabili. Meno convincente sugli affondi. (dal 39’st Lombardi sv Non può far nulla in così poco tempo ed è anche costretto ad assistere alla beffa finale)




De Vrij 6 Per lui davvero una giornata di ordinaria amministrazione.




Hoedt 6 Contro il Genoa in Coppa Italia era stato più attivo ma anche meno preciso. Stavolta non lascia spazi agli avversari.




Radu 6 Apprezzabile la sua voglia di farsi vedere anche in fase di spinta, sicuramente la Lazio non ha avuto problemi di copertura sulle corsie esterne, sbaglia però grossolanamente la misura di un paio di cross che potevano diventare interessanti. (dal 31’st Luis Alberto 6 Prova a farsi vedere, ma ha troppo poco tempo a disposizione).




Parolo 6.5 Finalmente in ripresa dopo alcune prestazioni non convincenti. Sorrentino gli dice di no due volte su due colpi di testa che nel primo tempo sembravano indirizzati in rete. Nella ripresa il portiere clivense è addirittura miracoloso di piede: meriterebbe senz’altro miglior fortuna.




Biglia 5.5 La telenovela sul rinnovo sembra finalmente avviata verso il lieto fine, la sua rincorsa verso uno stato di forma ottimale ancora no. Ennesima prestazione anonima in un 2017 iniziato male per lui. Non merita però la durissima aggressione nel finale, se sarà davvero il capitano del futuro ed inizierà ad essere denigrato per aver scelto la Lazio dovrà essere difeso con tutta la forza possibile.




Milinkovic-Savic 6 Soprattutto nella prima frazione di gioco dispensa giocate di ottima qualità, da talento in crescita si sta trasformando in vero punto di riferimento. Unica pecca, anche lui finisce spesso imbottigliato nel catenaccio clivense, particolarmente in una ripresa in cui finisce per incidere meno.




Felipe Anderson 6.5 Per certi versi il migliore in campo, si vede che quando può giocare a briglie sciolte in attacco è più a suo agio. Dialoga costantemente con i compagni come non accadeva da qualche settimana e manca per un soffio quello che sarebbe stato davvero il gol dell’anno in Serie A. Speriamo possa continuare su questi livelli.




Djordjevic 5 La voglia non gli manca e forse non gli è mai mancata. I problemi sono altri, non riesce a rappresentare un punto di riferimento per un attacco come quello della Lazio che ha bisogno di una boa dinamica come Immobile per riuscire ad essere concreto. (dal 31’st A. Rossi 5.5 Non spetta certo a lui salvare la situazione, anzi. Si dimostra però un po’ acerbo in un finale di gioco infuocato, com’è giusto che sia per quello che è e resta il centravanti della Primavera).




Lulic 5.5 Le sue parole in settimana hanno suonato la carica per la squadra, riproiettato in avanti non trova le misure giuste nonostante di proponga e cerchi il fondo del campo con insistenza per i cross. Cambiare ruolo ad ogni partita non è facile, ma lo abbiamo visto senz’altro in giornate migliori.






L’all. Simone Inzaghi 5
In realtà la Lazio si dimostra in ripresa rispetto alla partita giocata in disarmo a Torino. Per la prima volta però l’allenatore perde il suo proverbiale pragmatismo, facendo fuori nel finale di gara entrambi i terzini, imbottendo di punte (tutte ex Primavera…) la squadra e invitando a nozze per il contropiede letale il Chievo. Un errore un po’ da sprovveduto: e dire che dopo la partita d’andata, era proprio lui che aveva detto che una grande squadra deve avere la lucidità di pareggiare le partite che non riesce a vincere.




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