di Daniela BONFA’

Il direttore responsabile di Laziostory.it, Fabio Belli, è intervenuto sugli 88.100 di Elle Radio nella trasmissione Laziali on Air per commentare la sconfitta della Lazio nel derby.




Spalletti è stato bravo a sfruttare l’ingenuità della Lazio: una squadra giovane che forse è arrivata troppo carica all’appuntamento, sprecando troppe energie nella prima mezz’ora. La Roma è una squadra molto forte dal punto di vista fisico, ha sfruttato questo strapotere aspettando il momento giusto, in cui la Lazio avrebbe compiuto un errore individuale.




Forse Inzaghi, all’intervallo, doveva capire l’andamento della partita e inserire De Vrij per rendere più solida la squadra. Spalletti affidando Biglia alle cure di Nainggolan ha riequilibrato l’assetto della Roma che aveva traballato nella prima mezz’ora. L’errore di Wallace non è stato casuale: i giocatori della Lazio si trovano spessissimo a cincischiare col pallone, per non buttarlo via e fare possesso. Bisogna invece spazzare e andare al sodo, soprattutto in partite come queste. Inzaghi deve cambiare radicalmente questo tipo di atteggiamento della squadra. Anche contro la Juventus e il Milan la sconfitta è arrivata con la strada spianata da macroscopici errori individuali di Biglia e Parolo.




Il discorso della “guerra etnica” è stato strumentalizzato da chi aveva vantaggio nel farlo, opportunisticamente e cinicamente. Non è stato invece recepito dai giocatori, soprattutto i sudamericani, e non per niente Wallace, Biglia e Felipe Anderson hanno deluso. Le parole di Lulic vengono considerate scandalose, ma poi scopri che la morale ai tifosi laziali viene a farla Daniele De Rossi, un personaggio che ha sempre fatto di tutto per provocare i laziali. Le sue mani sono più sporche di quelle dell’allenatore della Germania, Löw, che era stato bersagliato dalla satira in estate: fare gestacci toccandosi i genitali di fronte a una curva piena in uno, due, tre occasioni o offendere in maniera razzista Mandzukic sono tutte istigazioni che gli sono state perdonate dai moralisti e benpensanti del calcio. Il capitano dall’altra parte ha utilizzato ogni tipo di sfottò contro i laziali, ma ha sempre tenuto le mani a posto. Almeno a livello igienico uno può stringergli la mano. Eppure passa per “becerone”: quest’altro invece lo fanno passare per intellettuale. Si mettono le barriere in curva, ti fanno parcheggiare a 5 km dallo stadio, poi uno può fare gesti davanti a 20.000 persone e passare da eroe, per poi mettersi il saio quando c’è da fare i buonisti. Questo è grave.




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