di Stefano BELLI
Non poteva iniziare peggio il 2025 per la Lazio che consegna su un piatto d’argento alla Roma il 184^ derby della Capitale. Il micidiale uno-due firmato da Pellegrini e Saelemaekers nelle battute iniziali del match lascia un segno indelebile e solamente nella ripresa arriva una timida, insufficiente reazione dei biancazzurri che non riescono nemmeno a porre le basi per un tentativo di rimonta. Fatali l’approccio molle e superficiale alla partita, nonché una marcia di avvicinamento in cui tutto l’ambiente forse se la sentiva troppo calda in virtù dei 15 punti di vantaggio in classifica, che ora sono diventati 12…
I TITOLARI
PROVEDEL 5,5 – Ci mette i guantoni sulla conclusione di Koné che lo obbliga a timbrare il cartellino quando non sono trascorsi nemmeno tre minuti dal fischio d’inizio di Pairetto. Successivamente viene bucato in maniera impalcabile da Pellegrini e Saelemaekers – la sua respinta corta e centrale è un assist gigantesco per il tap-in del belga. Nella ripresa nega la doppietta al capitano giallorosso, almeno quello.
MARUSIC 5,5 – Non disdegna la soluzione personale ma come al solito tende a sbilanciarsi troppo in avanti trascurando in maniera imperdonabile la fase di copertura, concedendo spazi immensi agli avversari.
GILA 5 – Il bell’addormentato nel bosco, con lui nei paraggi gli attaccanti della Roma fanno letteralmente quello che vogliono. Combina un mezzo disastro alla mezz’ora quando in un colpo solo perde palla e commette fallo su Dybala facendosi ammonire. Salterà il Como ma vista la prestazione odierna non è detto sia una cattiva notizia.
ROMAGNOLI 5 – Può solo ammirare la parabola vincente di Pellegrini che si infila sotto l’incrocio, poi sbaglia completamente il disimpegno e dal suo errore nascerà il contropiede del raddoppio di Saelemaekers.
TAVARES 5,5 – Saelemaekers lo mette subito alle corde, lui però gli risponde con le rime. Completamente fuori posizione in entrambi i gol della Roma. Se le partite di calcio fossero delle gare di 100 metri lui sarebbe tra i top del mondo. Quando siamo ormai agli sgoccioli produce un ibrido tra un tiro e un cross che Dia – tanto per fare qualcosa di nuovo – non intercetta.
GUENDOUZI 6 – Se non altro ci mette il mestiere e recupera diversi palloni interrompendo diverse iniziative della Roma che stasera creava pericoli a ogni affondo. Svilar gli impedisce di riaprire il derby.
ROVELLA 5,5 – Sul gol di Pellegrini scivola maldestramente dentro l’area spalancandogli un’autostrada davanti. Nel secondo tempo spende il giallo per fermare Koné, contiene Dybala che si stava involando in contropiede approfittando del “regalo” di Zaccagni.
DELE-BASHIRU 6 – Prova a riaccendere la luce che si affievolisce sempre più con il passare dei minuti. Rimedia solamente un calcio d’angolo ma è sempre meglio del nulla cosmico originato dai suoi compagni. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, Baroni non sembra ancora avergli trovato il ruolo su misura.
ISAKSEN 5,5 – Anno nuovo, problemi vecchi: litiga sempre con il pallone e anche con i piedi non sembra andare tanto d’accordo. Tira uno straccio bagnato a Svilar. Come direbbe Lisa Simpson, stasera il danese sembrava “un bambino spaurito in un gioco di uomini”.
CASTELLANOS 5 – Nel primo tempo viene neutralizzato con fin troppa facilità dalla retroguardia della Roma che lo tiene sempre ben lontano dall’area di rigore. Prima della pausa sfrutta malamente una punizione interessante di Tavares, nella ripresa è Svilar a dirgli di no dopo un’accelerazione con cui aveva lasciato sul posto un paio di difensori. Nel finale perde la testa e cade nella trappola che gli tende Hummels, facendosi cacciare via. Ma anche di lui non sentiremo particolarmente la mancanza se il suo livello è questo.
ZACCAGNI 5,5 – Arginato da Mancini che lo rende innocuo e lo induce spesso all’errore, nel vano tentativo di fermare Dybala commette fallo e viene ammonito, dovrà quindi prendersi un turno di riposo per squalifica, neanche lui ci sarà venerdì prossimo contro il Como.
I SUBENTRATI
DAL 46′ DIA 5,5 – Si ritrova subito tra i piedi un buon pallone ma si avvita su se stesso. A un quarto d’ora dal novantesimo si addormenta di nuovo non raccogliendo un interessante suggerimento di Zaccagni.
DAL 46′ TCHAOUNA 5,5 – Nel momento in cui sta per diventare l’uomo che può riaprire il derby, con la porta sguarnita davanti a sé… inciampa e svirgola il pallone che diviene facile preda per Svilar, rientrato nel frattempo tra i pali.
DAL 79′ LAZZARI S.V.
DALL’89’ PELLEGRINI S.V.
DALL’89’ NOSLIN S.V.
IL MISTER
BARONI 5 – Il suo primo derby capitolino diventa presto un’agonia con tanto di accanimento terapeutico. Irrobustisce il centrocampo con Dele-Bashiru a supporto di Rovella e Guendouzi, mossa che però non funziona visti i buchi clamorosi lasciati dai biancazzurri che diventano dei veri e propri inviti a nozze per i giallorossi. Nella ripresa passa al 4-2-3-1 e con il nuovo assetto tattico la Lazio si rende un filino più intraprendente (anche perché la Roma parcheggia i pullman davanti alla porta e si affida alle ripartenze in contropiede) ma senza concretizzare le poche iniziative create. Potrebbe avere presto ben più di un’occasione per riscattarsi, ma ancora non sappiamo se questo sarà un bene o un male.