di Giorgio BICOCCHI
Derby come quelli di Castroman capitano una volta nella vita. La Lazio gioca una ripresa veemente – in cui comunque non capitalizza – ma paga pesantemente dazio per quel primo tempo amorfo in cui una Roma scaltra costruisce la vittoria nel derby. E la sensazione stavolta è che questo stop non sarà così facilmente assorbito come già fatto contro l’Inter. “Ma che je e’ successo nel primo tempo?: la domanda di un amico resta senza risposta. Sta di fatto che questa squadra non sa pareggiare e si espone sempre a brucianti ripartenze. E quando ti viene meno tutto il centrocampo – come nel derby – il destino non può che essere segnato… E poi c’è pure doppia beffa perché Taty, espulso, e Gila mancheranno col Como…
Primo tempo
– Pochi minuti per capire l’andazzo. La Roma ci aspetta e riparte. Soprattutto con due-tre passaggi rischia di andare in porta. L’occasione di Kone e’ già un campanello di allarme. Che non cogliamo…
– Già con la squadra spezzata dopo 10 minuti (chissà perché poi…) incassiamo lo svantaggio. D’accordo, Pellegrini fa un gran movimento ed effettua un gran tiro ma da parte nostra non c’è opposizione. Tralasciando il piazzamento complessivo;
– Ruminiamo calcio sterile. “Ma se damo sempre la palla indietro come segnamo?”, ci scrive un amico. Il derby e’ iniziato da poco e già vediamo le streghe;
– Sul raddoppio sbagliano in tanti. Gila che non riesce a bloccare Dovbik. Poi nessuno che chiude su Dybala. Tavares stringe verso il centro invece che andare sull’esterno. Saelemakers calcia di punta, Provedel ribatte male. E nessuno chiude sul tap-in facile del belga. Una catena di errori impressionanti;
– “Qui rischiamo la Caporetto stile Zaccheroni”, twitta un altro amico. Facciamo una fatica boia ad avvicinarsi in area. Ci prova con una percussione Dele Bashiru ma niente da fare;
– Piove sul bagnato: Gila, ammonito, salterà il Como. Pairetto sventola il giallo pure a Zaccagni e Taty. Servirebbe un episodio per riaprire il tutto. Una parola…;
– Se in difficoltà vanno pure Rovella e Guendouzi e’ notte fonda. Roma sul pezzo: va a nozze sul nostro sterile tiki-taka;
– Baroni si tocca il pizzetto pensando a quali soluzioni adottate. Servirebbe un mezzo miracolo per rimettere in sesto un derby nato male, soprattutto interpretato peggio;
Secondo tempo
– Finalmente ci destiamo. Cavolo, un po’ di rabbia… Taty e Svilar para. Poi Guendouzi, Rovella un paio di volte;
– “Aho, la Roma c’ha un portiere che para…”, ci scrive un amico lasciando trapelare qualche mugugno sul secondo gol incassato da Provedel;
– Roma d’attesa, nel canovaccio più benvoluto. Tchaouna scheggia la traversa, Taty ci prova ma Svilar – valore aggiunto – c’è. Attacchiamo ma il gol della potenziale speranza non arriva. E questo è un altro problema: ma chi segna in questa squadra?;
– Rovella e Guendouzi prendono per mano la squadra ma e’ tardi, maledizione. Tavares calcia ma Dia arriva tardi. Meriteremmo perlomeno un gol ma non arriva;
– Subiamo le provocazioni a raffica di Paredes e Hummels: e’ il derby, bellezza;
– Chiudiamo il girone di andata a 35 punti. La cosa grave invece sono le sei sconfitte incassate. E un derby in cui siamo stati spettatori non paganti per 45 minuti…