di Stefano BELLI

Un bel bagno di umiltà per la Lazio che a pochi giorni dalla vittoria in campionato viene ridimensionata dalla Juventus che si aggiudica il primo round delle semifinali di Coppa Italia vincendo per 2 a 0. Risultato assolutamente fuori discussione, quel poco di buono che avevamo visto sabato scorso è stato brutalmente spazzato via dalla controprestazione odierna, a tratti raccapricciante. Sicuri sicuri che il problema fosse solo Sarri?

I TITOLARI

MANDAS 6 – Fa buona guardia sul siluro dalla distanza di Rabiot. Incolpevolmente trafitto da Chiesa a inizio ripresa, è il primo gol subito dall’arrivo di Tudor. Anche sul gol di Vlahovic ha ben poche responsabilità. Con l’aiuto di Hysaj sventa la doppietta dell’attaccante serbo.

PATRIC 6 – Il tiro da fuori area non è esattamente la sua specialità e al 22′ del primo tempo ne abbiamo la riprova in diretta nazionale. Tornato titolare dopo due mesi e mezzo, Tudor lo preserva per il derby facendogli risparmiare la seconda frazione di gioco.

ROMAGNOLI 5,5 – Tenta di fermare McKennie con un tackle disperato (provando a imitare Gila che sabato scorso aveva fatto un numero alla Nesta) ma non ci riesce. Non fa in tempo a raggiungere Chiesa con la diagonale.

GILA 6,5 – Era stato uno dei migliori sabato scorso, è uno dei pochi a salvarsi stasera. Ma non può fare reparto da solo, giusto Romagnoli (e Patric quand’è in campo) gli dà un minimo di supporto.

MARUSIC 5,5 – La buona prestazione di 72 ore fa si è rivelata un fuoco di paglia per il montenegrino che oggi è prontamente tornato ai suoi (bassi) standard a cui ci ha abituato quest’anno.

GUENDOUZI 6 – Impedisce ai giocatori della Juve di ragionare con il pallone tra i piedi, il pressing del francese dà i suoi frutti nel primo tempo, un po’ meno nella ripresa quando lui perde le misure, la squadra di disunisce e concede praterie agli avversari.

VECINO 5,5 – Se il buongiorno si vede dal mattino… si fa anticipare da Cambiaso che gli porta via il pallone, l’uruguaiano lo falcia all’interno dell’area provocando un rigore sacrosanto che solamente il VAR cancella graziando i biancazzurri (il numero 27 bianconero era in fuorigioco). Al di là di questo episodio resta comunque ben poco da salvare.

ZACCAGNI SV – Si fa male al ginocchio destro dopo pochi minuti dal fischio d’inizio in un contrasto con Gatti. Tudor lo sprona a stringere i denti e a tornare in campo ma il numero 20 non ce la fa. E ora anche il derby di sabato prossimo è a forte rischio.

LUIS ALBERTO 5,5 – La traversa colpita prima dell’intervallo grida ancora vendetta, ma il buco lasciato aperto sul gol di Chiesa è davvero imperdonabile. Lui e Casale ce l’hanno sulla coscienza.

FELIPE ANDERSON 5,5 – Gioca una partita di sacrificio ma si spegne con il passare dei minuti sparendo praticamente dal campo. Come al solito in fase difensiva fa sempre la cosa sbagliata al momento sbagliato.

IMMOBILE 5 – Spiace dirlo ma con lui in campo è come se la Lazio giocasse in dieci. Allo stato attuale potrebbe tornare utile se entrasse a pochi minuti dalla fine, come un T**** qualsiasi.

I SUBENTRATI

Dal 14′ ISAKSEN 5,5 – Gettato nella mischia da Tudor per rimpiazzare il contuso Zaccagni, sarà proprio il danese il primo a impensierire Perin con un tiro deviato in calcio d’angolo. Anche lui viene colpito duro alla caviglia da Gatti ma rispetto all’ex-Verona ha una soglia di sopportazione del dolore più alta. Alla fine però si rivela solamente uno dei tanti venditori di fumo di cui si è circondata la Lazio.

Dal 46′ CASALE 4,5 – Non entra benissimo in partita, non riesce a chiudere su Chiesa che si invola verso la porta e ci castiga, poi si perde anche Vlahovic che può così segnare indisturbato il 2 a 0.

Dal 73′ CASTELLANOS 5 – Entra quando i buoi sono già scappati dalla stalla, ma non incide per nulla nei venti minuti finali.

Dal 73′ KAMADA 5 – Vedi sopra.

Dall’81’ HYSAJ 6 – Ci mette una pezza sulla giocata di Weah che stava per diventare un comodissimo assist per Vlahovic.

IL MISTER

TUDOR 5 – Neanche per Guardiola sarebbe semplice affrontare la Juventus per due volte nel giro di pochi giorni. Se in campionato era riuscito a sfangarla, oggi i bianconeri gli hanno presentato il conto con gli interessi. Trattandosi di una semifinale di Coppa Italia bisognava andarci coi piedi di piombo, invece se la gioca in maniera fin troppo garibaldina compromettendo le chance di qualificazione, anziché limitare i danni sull’1-0. Biancazzurri nel complesso mai realmente pericolosi, fatta eccezione per la traversa di Luis Alberto – e solamente perché Perin aveva valutato male la traiettoria e non era intervenuto.

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