di Giorgio BICOCCHI

Una partita nata male (l’infortunio di Zaccagni ha cambiato i piani offensivi, rendendo praticamente innocuo l’attacco) e finita peggio, con il primo gol della Juve segnato addirittura in contropiede.

La Lazio si arrende, ritorna piccola e vulnerabile, dando virtualmente addio alle speranze di accedere alla finale di Coppa Italia. Con il nostro irrilevante peso offensivo come pensare di segnare ora tre reti alla Juve? Peccato davvero anche se – si sa – le contro-rivoluzioni (in questo caso cambiare il modo di giocare…) necessitano di tempo.

Primo tempo

– Diciamolo subito, non sarà una frazione spumeggiante. Semplicemente perché non ci saranno interventi dei due portieri e perché le difese avranno la meglio sugli attacchi;

– La Juve e’ più tenace rispetto a sabato scorso. Gatti mette fuori uso Zaccagni e dopo cercherà di fare lo stesso con Isaksen. Per fortuna Massa – ammonendolo – lo esclude dalla gara di ritorno;

– In mezzo ai due rudi interventi del centrale di Allegri c’è un rigore – prima concesso e poi revocato – alla Juve. Meno male che Cambiaso e’ in fuorigioco e si riprende con una punizione per noi;

– “Anvedi er vichingo…”, ci scrive un amico. Si riferisce a Isaksen che entra nell’arena dell’Allianz con buon piglio. Sua una conclusione deviata in angolo;

– La Lazio tiene palla, fraseggia. Lo fa con ordine. E la Juve? Ci aspetta e gioca di rimessa. E Allegri, così facendo, non scaccia le critiche;

– C’è una traversa di Luis Alberto (di testa, con palla sbilenca) che spaventa Perin. Gila si frappone a Chiesa e non demorde. Dall’altro versante il duello e’ tutto dell’Est, tra Kostic e Marusic;

– “Ma Ciro?”. Tre sillabe di un amico per parlare di Immobile. Gioca sempre di sponda, mai ha una palla buona per calciare in porta. Davanti ha due molossi come Bremer e Danilo, però…;

– Mandas blocca senza patemi un tiro di Rabiot. E il pensiero va a coloro che – a Creta – trepidano per il nostro Christos;

– Preoccupazione per l’infortunio di Zaccagni. “Aho, prima del derby capita sempre qualcosa…”: vero, il problema che questa non sembra proprio la stagione di Zack;

– Finisce la frazione e gli interrogativi si sprecano. Cosa cambierà Allegri? Più che giocatori occorrerebbe un cambio di ritmo. La Lazio mai ha sofferto, pugnace bei raddoppi e negli anticipi;

Secondo tempo

– La fesseria la commettiamo subito. Facciamo un pressing mal congegnato, ci scopriamo e prendiamo un assurdo gol di rimessa. Tutto facile per Chiesa bucare Mandas;

– In attacco non pungiamo. La Juve si ritrova la gara su un piatto d’argento. Fa fatica a creare gioco, ci aspetta e riparte. “Ammazza, che fessi… senza quell’errore di posizionamento quando avrebbero segnato?”, twitta il solito amico. Già ma e’ colpa nostra;

– Scioccamente ci apriamo e subiamo il gol di Vlahovic. Casale indietreggia e concede l’angolo scoperto al serbo che fulmina Mandas. Lazio colpevole nell’atteggiamento passivo e nelle marcature che hanno latitato;

– Subiamo il raddoppio nel morale e nella testa. La Juve e’ trasformata e spinge. Nessuna nostra reazione degna di nota;

– L’attacco e’ e resta la nostra zavorra stagionale. Non abbiamo attaccanti che pungano e che si rendano pericolosi;

– “Giocamo bene sino alla trequarti ma er gioco del calcio dice che devi tira’ in porta”, ci ricorda un amico di stadio. Parole sante ma la stagione purtroppo sembra bella che andata…;

– Tudor risparmia minuti a Ciro e al Mago (calato moltissimo…), chiedendo il miracolo a Kamada e al Taty;

– Ma non sarà una notte di miracoli. Lo sarà di fregature. Arriva la sconfitta stagionale complessiva numero 16. Mamma mia…

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