di Stefano BELLI

Quella contro la Fiorentina è una sconfitta che fa male, ma se fossimo stati tifosi viola ci saremmo incazzati come delle iene a non vincere una partita come questa. Dove la Lazio era riuscita persino a passare in vantaggio, senza nemmeno capire come, prima di farsi rimontare nella ripresa dalla squadra di Italiano che sul piano della prestazione ha surclassato quella di Sarri, con il mister che ora potrà invitare le ragazze a casa sua ad ammirare la collezione di calci d’angolo e legni colpiti dai suoi giocatori. Con questi presupposti, venerdì prossimo contro il Milan sarà un altro bagno di sangue.

I TITOLARI

PROVEDEL 6,5 – Devia sul palo con la punta delle dita il tiro angolato di Nico Gonzalez che senza il suo intervento si sarebbe infilato all’incrocio. Nella ripresa altro intervento decisivo sull’incornata di Ranieri, poi viene letteralmente graziato dal legno scheggiato da Nico Gonzalez che sbaglia un altro rigore dopo quello contro l’Inter. Viene però trafitto da Kayode e Bonaventura (che approfitta di una sua respinta corta sulla botta da fuori di Beltran), da solo non può sventare una sconfitta ampiamente meritata.

LAZZARI 5,5 – In una partita dove la Lazio attacca poco (e male) un elemento simile è completamente sprecato. Del resto con gli uomini contati le alternative semplicemente non c’erano, a meno di pescare qualche ragazzo della Primavera e traumatizzarlo a vita.

CASALE 6 – In campo dal 1′ nonostante sia alle prese con un attacco influenzale, compie un salvataggio miracoloso sul tap-in di Bonaventura dopo la prodezza di Provedel che aveva deviato sul palo la conclusione insidiosissima di Nico Gonzalez. Nella ripresa provoca il rigore intervenendo in ritardo su Belotti.

ROMAGNOLI 6 – L’avvio super aggressivo della Fiorentina lo obbliga a timbrare subito il cartellino con un paio di anticipi su Belotti e un salvataggio quasi sulla linea a sventare quello che poteva essere l’autogol di Marusic. Tiene ingenuamente in gioco Bonaventura che ribalta così la situazione con un tap-in vincente.

MARUSIC 5,5 – Rischia subito l’autogol sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Non sta benissimo e prova a stringere i denti fino all’intervallo.

GUENDOUZI 6 – Tenta l’acrobazia al volo su palla inattiva, prima dell’intervallo confeziona un assist meraviglioso per l’acuto di Luis Alberto che sblocca la partita al Franchi. Nella ripresa però si smarrisce e il centrocampo si disgrega.

CATALDI 5,5 – Sbaglia l’appoggio favorendo una delle tante ripartenze viola, prende male le misure agli avversari. Non una serata memorabile per lui.

LUIS ALBERTO 6,5 – Nel primo tempo non lo vedi e non lo senti ma quando meno te lo aspetti piazza la zampata vincente a ridosso dell’intervallo. Che non basta a sfangarla, soprattutto quando giochi così male e gli avversari, a furia di scheggiare pali, alla fine in qualche modo la (e te lo) buttano dentro.

ISAKSEN 5,5 – Prestazione inficiata dalle precarie condizioni fisiche, il danese tiene botta 45 minuti e poi alza bandiera bianca.

IMMOBILE 5,5 – Mai nel vivo, il momento topico lo raggiunge al 78′ quando abbandona il campo e prima di accomodarsi in panchina insulta gente a caso in tribuna.

FELIPE ANDERSON 5 – Ha sulla coscienza il gol di Kayode, nonché l’episodio spartiacque del match: sull’1 a 0 quando la Lazio riparte in contropiede il brasiliano sbaglia l’appoggio per Luis Alberto, da lì nascerà l’azione del pareggio viola. Se gioca sempre così regalarlo alla Juventus sarebbe un affare.

I SUBENTRATI

Dal 46′ ZACCAGNI 5,5 – Chi si rivede! Non è ancora al 100% ma il dolore si è affievolito e non gli impedisce più di giocare, ma il suo contributo alla partita è pressoché nullo.

Dal 46′ HYSAJ 5,5 – Il ruolo di salvatore della patria non gli si addice e l’albanese affoga insieme al resto della ciurma.

Dal 63′ VECINO 5,5 – All’ultimo minuto si ritrova tra i piedi la palla del due pari ma la spara alle stelle. Esattamente quello che avrebbe dovuto fare il 20 maggio 2018.

Dal 78′ PEDRO s.v. – Per la serie “Meglio non infierire”.

Dal 78′ CEBALLOS CASTELLANOS 5,5 – Non solo continua a non trovare il gol ma continua a non trovare avversari a cui rifilare calci in testa. Momento no per l’argentino mentre la sua vecchia squadra, il Girona, continua a sognare quella Champions League che l’anno prossimo rischiamo di vedere al massimo in tv.

IL MISTER

SARRI 4 – Una delle sue peggiori Lazio di sempre. Presa letteralmente a pallonate per novanta minuti dalla Fiorentina che con un pizzico di fortuna in più avrebbe vinto con un punteggio tennistico e anche in quel caso non avrebbe rubato assolutamente nulla. Solamente i legni colpiti tengono in vita una squadra che aveva chiuso il primo tempo addirittura in vantaggio sull’unica azione offensiva della partita. Gli alibi delle assenze reggono fino a un certo punto, lo spirito di iniziativa è quello di una marmotta ubriaca in letargo.

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