di Stefano BELLI

A 16 giorni di distanza la Lazio “replica” la prestazione di Supercoppa contro l’Inter consegnando i tre punti e se stessa all’Atalanta che fa un sol boccone della formazione di Sarri e vince con merito nonostante qualche assenza importante. Un’ulteriore involuzione sul piano del giuoco e dell’atteggiuamento per i biancazzurri che vedono allontanarsi il quarto posto in classifica, occupato proprio dagli orobici.

PROVEDEL 5,5 – Salvataggio provvidenziale sulla schiacciata di Kolašinac, non può far nulla sulla girata vincente di Pašalić lasciato libero di segnare da Gila e Romagnoli. Capitola nuovamente sul tiro dagli undici metri di De Ketelaere, e qui viene da chiedersi se abbia mai parato un rigore in vita sua, anche in allenamento. Se non altro nella ripresa dice di no a Miranchuk, sarà ancora De Ketelaere a punirlo in dirittura d’arrivo.

LAZZARI 5 – Lascia dei buchi spaventosi sulla corsia di sinistra dove De Ketelaere fa letteralmente sfracelli. Non riesce mai a sfondare quando bisogna portare avanti la palla, De Roon lo argina usando mezza gamba e fischiettando. (dal 46′ PELLEGRINI 5,5 – Si fa ubriacare da De Ketelaere che lo lascia sul posto nell’azione che chiude definitivamente la partita)

GILA 5 – De Ketelaere lo svernicia ogni volta, sul piano fisico e atletico soffre molto nel confronto diretto con il giovane belga. Sul gol di Pašalić sbaglia la marcatura e interviene quando il pallone è già diretto verso la porta. (dal 46′ CASALE 6 – Gli attaccanti dell’Atalanta gli facilitano un po’ il compito abbassando notevolmente i ritmi nell’ultima mezz’ora, in particolare dopo il tris)

ROMAGNOLI 5,5 – Anche lui si addormenta e prova a chiudere su Pašalić quando il croato ha già liberato il tiro dell’1 a 0. Bravo invece a chiudere su Miranchuk rifugiandosi in corner, ma in generale si conferma la brutta copia del difensore che avevamo ammirato l’anno scorso.

MARUSIC 5 – Il montenegrino ne combina un’altra delle sue toccando il pallone con il braccio più largo dell’ala della Ferrari che Lewis Hamilton guiderà nel 2025. Il dodicesimo uomo in campo per l’Atalanta che non ne aveva assolutamente bisogno per strappare i tre punti contro una Lazio in disarmo.

GUENDOUZI 5,5 – Apprezzabile l’impegno, non altrettanto la resa di un ragazzo che cerca disperatamente di non affondare assieme ai suoi compagni ma che può fare ben poco di fronte all’inerzia del momento.

ROVELLA 5,5 – Pur essendo in diffida si ritrova nella spiacevole situazione di dover commettere fallo a tutti i costi e spendere così il giallo, questo significa che salterà la sfida con il Cagliari. Un grattacapo in più per Sarri che già aveva gli uomini contati.

LUIS ALBERTO 5,5 – Fa intravedere qualche lampo del suo genio nelle battute iniziali della gara ma perde qualche pallone di troppo in fase di ripiego. Poco prima della mezz’ora sfiora l’incrocio su punizione dal limite. Un traghettatore che ha smarrito la bussola proprio nel momento peggiore della burrasca.

ISAKSEN 5,5 – Assieme a Lazzari forma una catena sulla fascia sinistra fin troppo leggera in fase difensiva, solamente nella ripresa si accende con un tentativo che si spegne sul fondo. L’impressione è che nonostante l’impegno e la buona volontà non si sia ancora completamente ambientato alla Serie A. (dal 64′ PEDRO s.v. – La mossa della disperazione sullo 0-2 è inserire lui e Immobile, non fa in tempo a entrare in partita che De Ketelaere la chiude)

CASTELLANOS 5,5 – I difensori dell’Atalanta lo rendono più innocuo di un cartonato che viene usato in allenamento per provare i dribbling. (dal 64′ IMMOBILE 6 – Se non altro si conquista un rigore e lo trasforma segnando il suo 199^ gol in Serie A, raggiungendo così nella classifica dei marcatori all-time nientemeno che Ferruccio IV; a ridosso del novantesimo sfiora di testa la doppietta che avrebbe clamorosamente riaperto una partita che sembrava chiusa a tripla mandata)

FELIPE ANDERSON 5,5 – Nei primi secondi del match si allunga troppo il pallone davanti a Carnesecchi e spreca così la chance di punire a freddo l’Atalanta. Prima dell’intervallo fa le veci di Provedel sventando la conclusione di Scalvini. Nella ripresa si mette in evidenza con un’accelerazione sulla fascia destra che viene smorzata da Kolašinac, poi più nulla.

ALL. SARRI 5 – Poche idee e confuse in attacco, la difesa fa più danni della grandine. Gasperini lo ridicolizza sul piano atletico, i giocatori dell’Atalanta correvano il doppio e solamente quando si sono fermati sul 3 a 0 la Lazio ha trovato qualche piccolo spiraglio. “Tradito” ancora una volta dai pezzi grossi che stanno rendendo la metà della metà di un anno fa.

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