di Giorgio BICOCCHI 

Avviso per gli insonni: non prendete sonniferi per dormire. Guardate la Lazio, prenderete sonno alla svelta e vi sveglierete, al mattino, freschi e riposati. Quanti sbadigli! E quanta noia, un classico quest’anno. Ma, soprattutto, che futuro abbiamo giocando in modo così sconclusionato, privo di mordente e di umiltà?
La Lazio naufraga a Bergamo: ne incassa tre (ma potevano essere pure di più…) e da’ la sensazione (ancora una volta) di essere gruppo con le ruote sgonfie, che non crede più in quello che fa. Zona Champions? Roba per altri. Noi siamo troppo brutti anche solo per sognarla…




Primo tempo

– Trenta secondi: delittuoso l’aggancio sbagliato di Anderson su assist di Luis Alberto. Errore che peserà…;

– L’Atalanta alza il ritmo e si comincia a soffrire. E’ dalla parte di Lazzari che arrivano i pericoli. E Isaksen non lo aiuta;

– Castellanos ingaggia la lotta. Ma non siamo su una pedana o un ring…;

– In attacco ci spegnamo subito. Nulla di nulla, un gioco senza costrutto. E ovviamente nessuna conclusione in porta;

– La Dea passa nella maniera più semplice. “Ponte” aereo per Pasalic che ha tutto il tempo di controllare e girare in porta. Gol da polli, difesa piazzata come in Terza Categoria;

– Dopo aver sbloccato la gara, l’Atalanta ci aspetta. Ma potrebbe pure giocare con lo smoking tanto siamo inconcludenti;

– Eccola, una bella punizione dal limite. Ma Luis Alberto la calcia altissima…;

– Riecco l’Atalanta. Marusic colpisce la palla col braccio (Adam, ma quante ne hai combinate quest’anno?). E’ rigore che De Ketelaere trasforma;

– E’ notte fonda, ammesso che mai in questa partita ci sia stata luce. E meno male che, sul finire della frazione, Holm – sempre di testa – pizzichi la traversa;

– Altra prestazione super negativa della Lazio. Un malinconico “copia e incolla” con le ultime, apatiche gare. Nn c’è ritmo, tigna, niente. E l’attacco e’ assolutamente asfittico;

Secondo tempo

– Sarri non mette mano all’attacco. Rispolvera Casale, dopo quasi due mesi di letargo;

– Ci destiamo leggermente da un torpore molesto quando il sinistro di Isaksen quasi sfiora il montante;

– “Qui l’anno prossimo manco faremo le Coppe: come famo a arriva’ tra le prime 7?”. Quesito legittimo veicolato da un sms di un amico;

– E pensare che all’Atalanta mancava pure Koopmeiners… Se c’era lui chissà se stavamo ancora sotto 0 a 2…;

– A centrocampo si tribola. Siamo solo in 3 e veniamo sopraffatti. Ma alzi la mano chi, giocando con questo modulo, non lo sapeva da giorni..;

– La Dea fa male! Provedel salva su Miranchuk. Fame, rabbia, determinazione orobica. Noi? Macché ;

– Spediamo in campo Ciro e Pedro ma non è aria;

– Non ci stiamo più! De Ketelaere calcia e segna. Provedel sonnecchia ed e’ uno 0 a 3 che fa rumore;

– Ciro accorcia su rigore ma e’ troppo tardi. Vittoria nitida e senza macchia di Gasperini. Noi torniamo a Roma con l’angustia che sarà complicato pure arrivare settimi, piazzamento buono per la Conference






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