Delio Rossi, allenatore della Lazio dal 2005 al 2009, è intervenuto ai microfoni di Radio Olympia 90.7 nella trasmissione condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli per fare il punto sulla Lazio e sulla settimana che porterà alla sfida contro il Napoli:




“In questa Serie A è migliorato il livello delle squadre intermedie, non c’è molta differenza tra le prime dieci e c’è invece rispetto alle ultime dieci e abbiamo la sensazione che ci siano delle squadre che hanno tutte qualche difetto, nella struttura della rosa. La più completa è forse l’Inter, lo stesso Napoli che sembrava una macchina perfetta ha diverse lacune. Stesso discorso per Juventus, Milan, Lazio, Roma e così via. Le disponibilità economiche delle squadre italiane sono cambiate e si vede”.

“La Lazio ha da 3 anni lo stesso allenatore, immaginavo che avrebbe avuto qualche problema con l’inserimento dei nuovi ma non mi aspettavo che venissero meno i vecchi come apporto, da Zaccagni a Luis Alberto a Immobile. Quando parliamo di Immobile dobbiamo sempre ricordarci che parliamo dell’attaccante più prolifico del decennio. A me è capitato di avere grandi giocatori a fine carriera e succede una cosa strana, ciò è di ritrovarsi a dare il 50% quando si sente ancora il 100% sulle gambe. Ciro non è mai stato un giocatore tecnico ma prettamente fisico, sfrutta le sue qualità giocando in profondità ed è chiaro che gli infortuni e la mancanza di condizione fisica pesano su queste caratteristiche. Purtroppo oggi si gioca troppo ed è difficile mantenere la stessa intensità fisica per 50 partite: per questo le rose che hanno circa 20 giocatori dello stesso livello sono ovviamente avvantaggiate”.

“I giocatori hanno una componente fisica, tecnica e psicologica e i giocatori al massimo livello hanno queste componenti al massimo. I cali di tensione non capitano solo alla Lazio, ci sono giocatori che riescano a non fare differenza al giocare contro il Monza o contro l’Inter, ma sono pochi. Io non credo tanto come si dice spesso ai black out mentali, credo al fatto che il calcio di oggi è fatto di molti duelli individuali e ad esempio in Supercoppa la Lazio contro l’Inter li ha persi tutti”.

“Per la corsa Champions si comincerà a decidere a marzo, dipenderà molto anche dagli infortuni e da quanto peserà il cammino europeo sulla stagione di alcune società. Bisognerà capire se squadre come Fiorentina e Bologna reggeranno a certi livelli e non dimenticherei anche l’Atalanta. Anche lo stesso Milan può andare verso l’alto ma anche verso il basso, a parte i primi due posti credo che le altre posizioni siano tutte da giocare”.

“Tra i nuovi acquisti della Lazio, Guendouzi è quello che mi ha fatto l’impressione migliore. Rovella ha talento ma a me sembra avere più caratteristiche da mezz’ala, se avessi avuto un centrocampista con doti da regia alla Liverani e alla Pirlo avrei fatto giocare lui alle spalle di Guendouzi e Rovella, sfruttando la grande dinamicità di questo ragazzo che mi sembra in grado di coprire una grande porzione di campo ma come caratteristiche non mi sembra un Leiva giovane, per intenderci”.






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