di Giorgio BICOCCHI 

Allegri ce la incarta ancora una volta. Andiamo sotto e non la riprendiamo più: un classico già visto e rivisto allo Stadium… Avremmo potuto giocare pure per tre giorni di fila ma mai Bremer, Danilo e Gatti – le colonne della Juve attuale – sarebbero finiti in difficoltà. Lazio in affanno sin dall’avvio: sconfitta logica e meritata, niente da dire… Ora poche parole e tre gare di fila – davanti al nostro pubblico – per rialzarci. La stagione e’ agli albori, d’accordo, ma queste premesse, converrete, sono un po’ preoccupanti.




Primo tempo

– l’inizio e’ titubante. Come a Napoli, insomma, anche se li’ l’avevamo scampata. Stavolta invece trascorriamo un quarto d’ora sopraffatti su ogni zolla del campo;

– e puntualmente incassiamo il gol di Vlahovic (male Casale). Anche se è fortissimo il dubbio che la palla sia uscita sullo spiovente;

– la Juve non molla. Maresca ammonisce Miretti e Bremer ma sembrano mancarci tigna e ardore. Guadagnamo corners, vero, ma dietro i tre centrali della Juve, tutto muscoli e centimetri, sembrano querce d’ebano;

– Kamada sfiora il pari con un tiro di controbalzo, appena fuori l’area, ma poi incassiamo il patatrac sul sinistro forte e preciso di Chiesa (avevamo intuito che fosse il pericolo pubblico numero 1…);

– Zaccagni il più vispo dei nostri. Felipe così e così. Come Luis Alberto. Male Ciro che gioca sempre di sponda e mai e’ fronte alla porta;

– Nel finale di frazione teniamo palla ma mai diamo la sensazione di far male. Insomma, una tipocq partita da Stadium. Andiamo sotto e fatichiamo un mondo a riprendere la gara;

– il sessantasei per cento di possesso palla – unitamente ai sette angoli calciati – non cancellano la delusione. La Juve, al ritorno dalla sosta, sembra davvero aver preparato meglio la sfida. Noi abbiamo patito l’approccio. Sempre in ritardo, soggiogati dal ritmo e dai muscoli bianconeri…

Secondo tempo

– Lazio più convinta in apertura di seconda frazione? No, perché Provedel salva, in due occasioni, dallo 0 a 3;

– Luis Alberto smista e prima Felipe e poi Kamada mancano l’attimo fuggente;

– e’ comunque il canovaccio della gara prediletta da Allegri e dalla Juve. Che si arrocca sulla propria trequarti e poi scappa di rimessa…;

– Il Mago la riaprirebbe con un gran gol da fuori area ma non è proprio aria sin rimonta. Arriva il terzo gol della Juve. In ritardo i nostri due centrali. E Vlahovic pizzica il palo lontano…

– Avremmo anche occasioni per riaprirla ancora. Ma la Juve serra i ranghi e fallisce pure il 4 a 1… Lo Stadium ruggisce e così incassiamo il terzo stop stagionale;

– Male la difesa, a livello di singoli e di linea. Centrocampo sopraffatto. Il dubbio che in certe gare – soprattutto in trasferta – questo modulo dia spazio e vitalità ad avversari già di per se’ scaltre e forti si alimenta… Ora la Champions e poi due gare di fila all’Olimpico per risalire la china in Campionato e non immalinconirci definitivamente.






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