di Giorgio BICOCCHI 

Chi ha visto Osimhen? Già, al netto di un colpo di testa sbilenco nel primo tempo e di una conclusione sparacchiata in Curva nella ripresa. Per il resto poco o nulla perché Niccolò Casale, il “muro” biancazzurro, ha retto alla grande il confronto, mai timoroso, sempre proteso al duello rusticano, soprattutto in acrobazia.

Il repertorio del nigeriano – che aveva già affondato Frosinone e Sassuolo – limitato, eccome. Ecco perché Sarri, nell’estate 2022, ne reclamava a gran voce l’ingaggio. Casale, “the wall”, e’ ormai diventato il centrale italiano più bravo. Audace, reattivo, muscolare, tecnico con quegli appoggi eleganti in uscita bassa.

Scommettete? Se dovesse replicare queste prestazioni in Champions, in un palcoscenico da palati fini (perché poi non dovrebbe farlo?), la prossima estate ci sarebbe la fila di pretendenti. Soprattutto in Europa… Perché Casale e’ centrale coi fiocchi: ti toglie il respiro, ti toglie palla con eleganza, raramente commettendo fallo, tantomeno ammonito. Per la pulizia degli interventi e’ l’oggettivo uomo in più della nostra difesa. A Lecce – dove incassammo due reti – rimase in panchina. Se fosse stato in campo il risultato sarebbe cambiato? Ecco il dubbio che stamane frulla in testa dopo averlo ammirato – gladiatorio – nell’arena del “Maradona”. Il 25enne veronese, poche parole ma tanta sostanza, si è preso coi fatti la nostra difesa: ormai è giocatore imprescindibile.

E poi c’è ancora chi sostiene che una difesa impermeabile non occorra per centrare grandi risultati… Beata ingenuità!

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