di Giorgio BICOCCHI
Il Lecce ormai è come il Chievo di qualche anno fa: ci giocavamo, andavamo pure in vantaggio ma poi arrivava il patatrac. Allora ci segnava Pellissier, oggi è la volta di Di Francesco, sempre decisivo quando vede il celeste davanti agli occhi.
E’ uno stop che fa male anche perché non eravamo abituati a perdere la prima partita di Campionato… In ritardo di condizione abbiamo subito l’ennesima rimonta a Via del Mare. Ed e’ una sconfitta grave anche perché purtroppo il calendario non ci strizza l’occhio, tutt’altro…
Primo tempo
– Pronti, via. Il Lecce non da’ punti di riferimento con tre piccole zanzare offensive e per questo motivo Sarri opta per Patric;
– Ci vengono a mordere sui calzettoni. Il Lecce adotta un pressing asfissiante. Diamo via la palla di prima!;
– Strefezza lambisce il palo. Anche Banda e’ pericoloso. E pure Marusic ha un brutto cliente in Almqvist, svedese col mappamondo in tasca…;
– Kamada pugnace bei contrasti. Ma fatica – agendo sul centro-destra – a trovare la posizione più congeniale;
– I nomi dei giocatori salentini, dalla cintola in su’, assomigliano ad uno scioglilingua;
– Appena abbiamo un po’ di campo colpiamo. Romagnoli verticalizza per Luis Alberto che allarga a centro-area per Immobile. Ciro allunga il piede destro e segna un gol molto difficile. Andando ancora una volta a segno nella prima gara ufficiale;
– Il gol subito colpisce il Lecce. E noi andiamo di rimessa, più sciolti;
– Felipe imbecca Ciro che però arpiona male il pallone;
– Il Mago re del centrocampo. Dirige le operazioni come un vero direttore d’orchestra;
– Lazzari egoista. Calcia su Falcone, in uscita, ignorando Zaccagni solo soletto;
– Sintesi della frazione: Lazio in sofferenza per i primi 15-20 minuti. Poi non più avendo capito che dovevamo giocare di prima – e con pazienza – per arginare il pressing rivale
Secondo tempo
– Ripresa e subito molli. Approccio sbagliato. Perdiamo tanti palloni e siamo in apnea;
– Lecce pericoloso solo dalla distanza, vero, ma sarà il ritmo l’alleato dei salentini;
– Non ripartiamo più, subiamo anche se Provedel sbriga l’ordinario;
– E’ una mezza battaglia, ormai, e Sarri chiama Vecino;
– Esordio per Isaksen: a referto andrà un ottimo stop in corsa e una ammonizione;
– L’arbitro inventa una punizione dal limite a favore del Lecce, ignorando poi una cintura su Zaccagni dalla parte opposta. Obbrobri in un giro di lancetta;
– La gara e’ cambiata da un po’. Ciro timbra il palo e fallisce lo 0 a 2. E’ il preludio all’atroce beffa;
– Si perché ci addormentiamo. La difesa resta ferma prima sul gol (di punta…) di Almqvist e poi sulla rasoiata di Di Francesco, uno che già aveva deciso la sfida dello scorso gennaio;
– Increduli incassiamo il primo stop della stagione. Bruciante perché inatteso. Arrivato nel finale, nel breve arco di un paio di minuti.