Riccardo Cucchi, storico radiocronista Rai, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per parlare della brillante vittoria della Lazio contro l’Inter di venerdì scorso:




Mi è piaciuto ritornare quest’anno dove tutto è cominciato. Per fare un mestiere come il mio ci vuole una passione, si diventa prima tifosi e poi si ha la fortuna di trasformare la propria passione in un lavoro. Adesso che ho smesso di lavorare mi sono fatto il regalo di un abbonamento in curva, sono stato anni in tribuna a raccontare il calcio ma per vivere la partita come quando ero ragazzo bisogna tornare in mezzo ai tifosi.”

“Questa stagione mi sembra particolarmente vivace, c’è un nuovo entusiasmo e nuova voglia di vivere la Lazio. Sarri credo che abbia portato la voglia di vedere bel calcio e serate come quella dell’altro giorno dimostrano che si può fare, si può far tornare la gente allo stadio. Intorno a me venerdì c’erano tanti bambini e questo è importante perché sono i tifosi del futuro: la gara contro l’Inter ha dimostrato che può nascere qualcosa di importante, ho molta fiducia.”

“Provedel è un portiere che si è già visto all’opera in Serie A, quello che si è visto in queste partite conferma la buona scelta della Lazio, è un portiere che dà sicurezza alla difesa, rafforzata anche dalla presenza di Romagnoli. Questo reparto difensivo ben registrato può dare sicurezza all’intera squadra e Provedel fa pienamente parte di questo contesto, dimostrando le sue qualità tecniche. Lui assieme a Romagnoli credo siano l’elemento di qualità e di svolta per la difesa.”

“Il gol di Luis Alberto lo ripaga di qualche malumore e qualche piccola delusione. Lo spagnolo è uno dei giocatori più tecnici non solo nella nostra Serie A. E’ un numero 10 vecchio stampo, un ruolo che nel calcio moderno sta tendendo a scomparire e anche se dovrà scendere a compromessi con la filosofia tecnica di Sarri credo sia un giocatore sempre capace di spaccare in equilibri. Averlo in panchina è un’arma in più, inserirlo quando si aprono nuovi spazi significa renderlo devastante e probabilmente anche il suo rendimento può essere più incisivo, al contrario dei 90′ in cui non riesce a dare totale continuità. Credo che uno dei punti di forza della Lazio quest’anno sia proprio avere un numero adeguato di ricambi in panchina, cosa che mancava nella passata stagione“.

La Supercoppa Italiana del 1998 l’ho raccontata assieme a Sandro Ciotti, sicuramente il più grande esperto di calcio con il quale ho avuto il piacere di conversare. Quelli sono stati anni meravigliosi in cui la Lazio si stava inserendo in modo costante nell’élite del calcio europeo. Secondo me non è stata ricordata a sufficienza due giorni fa la Supercoppa UEFA vinta contro lo straordinario Manchester United di Sir Alex Ferguson. Io sono diventato tifoso della Lazio in anni difficili, in cui la Lazio non aveva ancora vinto nulla. Ho invaso il campo per festeggiare una promozione in Serie A, sollevando in aria il grande Peppino Massa. Questi trofei quindi hanno rappresentato qualcosa di straordinario e a volte mi arrabbio un po’ con i tifosi laziali: tutti vorrebbero vincere di più, è normale, ma anche sotto la gestione Lotito la Lazio ha vinto tanto e non era così in passato. I tifosi che hanno vissuto questi ultimi 25 anni sono stati decisamente più fortunati rispetto a quanto eravamo noi.






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