Eugenio Fascetti è intervenuto sugli 88.100 di ElleRadio nella trasmissione Laziali On Air, condotta da Danilo Galdino e Fabio Belli, nel giorno dell’anniversario dello storico Lazio-Vicenza, in cui il gol di Giuliano Fiorino garantì la sopravvivenza alla Lazio:




Ci siamo accorti dopo dell’importanza di quanto fatto in quella stagione, siamo una squadra che gode di un alone di simpatia straordinario tra i tifosi che continua ancora oggi e vuol dire che qualcosa di buono l’abbiamo fatto.

Simone Inzaghi è un tecnico che sta crescendo bene, ma per fare il salto di qualità ha bisogno in rosa di qualche giocatore di testa, giocatori veri che possono fare la differenza, anche Inzaghi più di così credo che non possa fare con questo organico a disposizione. La Lazio spesso ha evidenziato momenti di sbandamento che in pochi minuti a volte hanno compromesso la partita anche in periodi in cui si è fatto molto bene, l’anno scorso accadde nelle partite di Salisburgo e con l’Inter, quest’anno con Spal, Sassuolo e Chievo per fare degli esempi. Potrebbe essere un difetto di personalità, magari giocatori con determinati caratteristiche potrebbero correggerlo.




Credo sia stato paradossale aver visto Allegri messo in discussione alla Juventus dopo tutto quello che ha vinto. Penso che sia necessario farla finita di parlare di chi “vince giocando male”. Se si vince vuol dire che si meritano risultati e c’è qualità. Ci sono realtà che ottengono grandi risultati, l’Atalanta gioca uomo contro uomo ma sono molto bravi. Anche la Coppa Italia persa va letta anche attraverso l’errore arbitrale che ha negato ai bergamaschi un rigore e l’espulsione di Bastos, in quell’occasione dopo tanti episodi a sfavore la Lazio ne ha avuto uno a favore. Poi si parla sempre a posteriori del risultato, Inzaghi spesso è stato criticato, poi in finale di Coppa si è detto che aveva azzeccato i cambi: li ha azzeccati perché ha vinto, altrimenti non credo si sarebbero dette le stesse cose.






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