di Fabio BELLI

Un periodo di 20 anni è sicuramente indicativo per tracciare un bilancio e un’analisi storica. Col derby di ieri si è chiusa una fase ventennale che dimostra come alcune dinamiche del calcio romano siano cambiate, in un verso decisamente in meglio e nell’altro altrettanto in peggio, per la Lazio.




Parliamoci subito chiaro e togliamoci il dente: il derby è diventato una partita tabù. Anzi, LA partita tabù, considerando che negli ultimi 20 anni la Lazio ha perso 24 volte contro i dirimpettai: solo contro la Juventus è andata peggio nello stesso periodo, 28 sconfitte, ma a fronte di un maggior numero di incroci disputati e soprattutto di un divario tecnico non paragonabile tra bianconeri e giallorossi.




Il punto zero di questa storia è identificabile in una data: 8 marzo 1998, la Lazio batte 2-0 la Roma con i gol di Alen Boksic e Pavel Nedved. E’ il quarto derby vinto su quattro disputati in una sola stagione, record ineguagliato nella storia del calcio italiano. Dopo quella sfida, il bilancio totale nei derby disputati in partite ufficiali per la Lazio recita: 34 derby vinti, 49 pareggiati e 40 persi. -6 nel bilancio totale, nel Dopoguerra i biancazzurri sono addirittura in vantaggio. In quel campionato la Lazio è in corsa su 3 fronti nel mese di marzo, ma in bacheca i trofei sono la Coppa Italia del 1958 e lo Scudetto del 1974. 1 Scudetto e 1 Coppa Italia contro i 2 titoli giallorossi e le 7 Coppe Nazionali: il bilancio è di 2-9, 7 trofei di distanza in favore degli altri.

Il 29 aprile del 1998 la storia cambia: a 24 anni dallo Scudetto e a 40 da quell’unico trionfo in Coppa, il 3-1 al Milan nella finale di ritorno permette alla Lazio di tornare ad alzare un trofeo Nazionale. Nei successivi 20 anni nessuno in Italia vincerò come la Lazio, ad eccezione delle “strisciate” del Nord che vantano una tradizione a sé, naturalmente: ad oggi il bilancio recita 1 Scudetto, 5 Coppe Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Coppa delle Coppe e anche 1 Supercoppa Europea contro il Manchester United degli invincibili, Campione d’Europa in carica. L’eterna seconda conquista 12 trofei, vincere nella Roma biancazzurra diventa una dolce abitudine.

Dall’altra parte cosa accade? Qualcosa si vince in 20 anni, chiaro: lo Scudetto del 2001 innanzitutto, ma anche 2 Coppe Italia e 2 Supercoppe Italiane. 5 trofei, che riportano clamorosamente il bilancio in pareggio: 14 trofei totali a testa, impensabile 20 anni prima, una parità sostanziale con una squadra che vanta uno Scudetto in più, mentre dall’altra parte ci sono trofei europei visti solo da lontano dai rivali.




Una volta si diceva: a Roma conta solo il derby perché non si vince. L’aver “sbloccato” il palmares, avendolo rimpinguato considerevolmente, ha portato però la Lazio a vivere il suo peggior periodo storico nella stracittadina. 20 anni che si aprono con la rimonta subita il 29 novembre del 1998, 3-3, e si chiude con la sconfitta di ieri, 29 settembre 2018. Il bilancio nel periodo è impietosi: 11 vittorie laziali (e stavolta lo diciamo noi, “Dio benedica il 26 maggio”, altro che certi romanisti che cercavano di sminuire…”, 12 pareggi e ben 24 sconfitte.

Nei precedenti dal 1929 al 1998, le sconfitte erano state 40. Per i giallorossi il 60% delle vittorie conquistate in settant’anni sono state ripetute nel giro dei successivi 20. Il bilancio totale diventa dunque di 45 derby vinti, 61 pareggiati e 64 persi per la Lazio, la differenza passa da -6 a -19. Cosa sia cambiato non si sa: forse, quando il derby era la partita della vita, senza trofei vinti o da vincere, si giocava con più attenzione: forse, negli ultimi 20 anni l’ambiente Lazio ha perso parte di quello spirito che nei terribili anni Ottanta faceva pareggiare contro una squadra in lotta per la Coppa dei Campioni, e negli anni Settanta irrideva addirittura gli avversari nel derby (per non parlare dei favolosi Novanta, una sola sconfitta dal 1989 al 1999). I numeri dicono questo, a ognuno le sue considerazioni.






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