Da riserva di lusso a titolare di rincalzo. La parabola di Alessandro Murgia è ancora in fase ascendente, con punto di partenza il 13 agosto contro la Juventus in Supercoppa. Ma in realtà il punto di partenza è già nella scorsa stagione, quando il classe 96, dopo un ritiro con i fiocchi, non solo ha esordito in Serie A, ma ha anche segnato due gol. il primo contro il Torino, il secondo contro la Fiorentina. Entrambi di testa, entrambi in trasferta.




E quest’anno è cominciato con il gol in Supercoppa, quello della vittoria, mica uno qualsiasi, e quello con il Vitesse in Europa League. Ed anche qui, due gol che sono valsi un trofeo ed i tre punti, ed entrambe le volte il gol del 3-2. Maratoneta in campo, Il classe 96, contro Torino ed Atalanta, è riuscito a dare dinamismo alla squadra: non a caso ha corso tantissimo. Contro i granata il centrocampista ha percorso ben 12 chilometri. Con gli orobici il tachimetro si è fermato a 11 chilometri e 750 metri.




Ovviamente negli occhi dei tifosi rimangono i due gol, ma forse qualcosa sfugge ai più. La capacità di coprire le zone di campo, di inserirsi e di battagliare, con le proprie armi, su ogni pallone. Queste sono le cose che non sfuggono al tecnico. Sceso per 27 volte in campo considerando tutte le competizioni, stagione di maturazione e transizione.

Certo, non è facile trovare spazio in campo quando davanti hai gente come Leiva e Parolo, ma Murgia non ha fretta. Come ha già dimostrato, sa aspettare per sfruttare al meglio le occasioni.






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