di Daniela BONFA’

Sabato 18 novembre ore 18 allo Stadio Olimpico si giocherà la partita delle partite, quella che accende gli animi di ogni tifoso, che crea ansia, una scossa d’adrenalina in grado di tenere con il fiato sospeso per novanta minuti tutti gli spettatori, regalando emozioni e grandi gioie, o infliggendo pesanti delusioni. Per giorni non si parlerà che di questo, tutti i ruoli sociali verranno stravolti. Se ci si schiererà dalla parte giusta, allora i rapporti si rafforzeranno, ma se si tiferà per gli altri, per i nemici, i diversi da noi, beh allora tutto cambierà ed il nostro parente smetterà di far parte della famiglia, il nostro migliore amico diventerà il nostro peggior nemico, non ci saranno più mogli, mariti, madri, padri, fratelli, cugini e colleghi, ma solo laziali e romanisti.




Il derby di Roma è da sempre tra gli incontri più accesi d’Italia, anche per la forte rivalità che caratterizza le due tifoserie, ed è in grado di attirare l’attenzione al dì là dei confini nazionali, tanto da essere seguito in moltissime nazioni di ogni continente.

E proprio in occasione di cotanta importante stracittadina noi di Laziostory.it abbiamo pensato di far dire la loro a due tifosi doc, il nostro direttore editoriale Gian Luca Mignogna, promotore della rivendicazione dello Scudetto 1914/1915, e il nostro direttore responsabile Fabio Belli, conduttore di Laziali on Air sugli 88.100 di ElleRadio, in un’intervista doppia che vi proponiamo di seguito.




D: Quali sono i primi tre aggettivi che vi vengono in mente pensando al derby capitolino?

Gian Luca Mignogna: “Affascinante, perché mette a confronto due modi completamente diversi di sentire la romanità e di esternare l’amore per la propria squadra. Coinvolgente, perché prima durante e dopo sembra quasi che a Roma non si pensi ad altro. Incisivo, perché spesso l’esito di un derby può segnare i destini di un’intera stagione.

Fabio Belli: “Intenso, indecifrabile, ansiogeno.

D: Cosa rende questo derby così coinvolgente e sentito dalle due tifoserie?

GLM: “E’ un po’ come il Palio di Siena: il senso di appartenenza, la diversità genetico/sportiva ed il continuo confronto che c’è in città, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, rende Roma-Lazio un derby forse unico al mondo.

FB: “La diversità tra laziali e romanisti il giorno del derby emerge in tutti i suoi contrasti. E’ più di una divisione sportiva, anche se alla fine lo sport dovrebbe sempre unire e mai dividere. Ma tra Lazio e Roma i gradi di separazione prima ad arrivare ad un ricongiungimento comune della stessa passione per il calcio, mettiamola così, sono molto più di sei…




Aquila e Lupa a confronto… Cosa rende così diverse le due Società?

GLM: “Beh, la Lupa simboleggia la nascita di Roma quando però l’Urbe era ancora un mero “pagus”, un villaggio rurale, l’Aquila è il simbolo della Roma Imperiale. Fuor di metafora, poi, l’Aquila vola sempre alta, fiera e solitaria, mentre la Lupa sa farsi grande solo in branco.

FB: “Come disse una volta Amadei, grande centravanti della Roma e dunque al di sopra di ogni sospetto, la Lazio rappresenta l’elite, la Roma ha un’anima più popolare. I giallorossi sono il frutto di una commistione di tante anime della Capitale, la Lazio c’era prima ed ha un DNA più definito: citando un grande laziale, Roberto Petti, conosci un romanista e li hai conosciuti tutti, conosci tutti i laziali tranne uno e dei laziali devi ancora scoprire tutto.

Fatta eccezione per quello del 26 maggio 2013, qual è stato il derby più bello che ricordate?

GLM: “Senza alcun dubbio Roma-Lazio 1-3 del 1997/98. La Lazio lo giocò in dieci per quasi tutti i 90 minuti, a causa di un’inopinata espulsione di Capitan Favalli. Ma un grande Mancini guidò i biancazzurri verso un’impresa storica, che poi fece da preludio al record dei 4 derby su 4 vinti in quella stagione.

FB: “Sono affezionatissimo al 4-1 di Coppa Italia del 1998, gol di Boksic, Jugovic su rigore, Mancini e Fuser. Anche il 3-0 con i gol di Ledesma, Oddo e Mutarelli mi diede grossissima soddisfazione personale, e aggiunto il 2-0 di Coppa Italia dell’anno scorso, fantastico sotto tutti i punti di vista.




Ogni palla nell’area di rigore avversaria ci farà provare un brivido carico di aspettative, ogni tiro nella nostra porta sensazioni di puro panico. Qual è stato il gol più spettacolare nella stracittadina romana?

GLM: “In tempi relativamente recenti quello di Casiraghi nel derby di ritorno del 1994/95, una doppia rovesciata prima di Bergodi e poi di Gigi consentì alla Lazio di portarsi in vantaggio lasciando tutti gli spettatori a bocca aperta. Alla fine vinse la Lazio 2-0.

FB: “Il gol del vantaggio di Mancini, 2 novembre 1998, Roma-Lazio 1-3. E quello del vantaggio di Ledesma, lo “scaldabagno” in Lazio-Roma 3-0 del dicembre 2006.

Ricordate il primo derby a cui avete assistito dagli spalti?

GLM: “Sì, e purtroppo coincise con una sconfitta. Dobbiamo risalire alla stagione 1983/84: lo vidi in Curva Nord, andai allo stadio senza che i miei genitori lo sapessero. Ero carico di aspettative, ma Nela e Pruzzo le spensero sul nascere e Bruno Giordano colpì pure un palo su rigore.

FB: “Proprio il 4-1 di Coppa Italia, in Tribuna Tevere.




Ricordate in particolare una scenografia che ha colorato la Curva Nord?

GLM: “Le scenografie della Curva Nord sono sempre state quadri d’autore, tutte fantastiche, è difficile sceglierne una. Probabilmente, per ovvi motivi, la mia preferita è quella della finale di Coppa Italia del 2013…

FB: “Nel derby vinto nel febbraio 1996, rigore di Signori dopo fallo di mano di Marco Lanna: i pianeti e le stelle raffigurati in Curva Nord. Una scenografia che fu utilizzata anche in uno spot della Coca Cola.

Inzaghi e Di Francesco, entrambi tecnici emergenti e con un passato da giocatori nei rispettivi club, qual è la loro caratteristica migliore?

GLM: “Inzaghi è un mio vecchio pallino, tecnicamente lo adoro, probabilmente perché seguendo le partite della sua Primavera mi ero accorto che incarnava la quint’essenza della lazialità, della grinta e della metodologia. Di Francesco, come allenatore, lo conosco meno, ma mi sembra molto preparato e molto pragmatico.

FB: “Inizialmente non credevo che Inzaghi potesse far così bene, pur stimandolo moltissimo sin dai tempi della Primavera. Ha avuto il merito di ricompattare un ambiente dilaniato, ma tecnicamente e tatticamente si sta dimostrando un top trainer, troppo poco spesso lo si ricorda. Di Francesco ha avuto l’intelligenza di capire subito l’ambiente romano, che come Inzaghi conosceva bene data la sua esperienza da giocatore: ha messo da parte qualche manicheismo dei tempi di Sassuolo e ha messo in piedi la squadra più concreta della Serie A.




Sabato chi vorreste vedere in campo?

GLM: “Squadra che vince non si cambia, se possibile…

FB: “Strakosha, Bastos, De Vrij, Radu, Marusic, Parolo, Lucas Leiva, Milinkovic-Savic, Lulic, Luis Alberto, Immobile.

Bando alla superstizione… Chi gioirà a fine partita?

GLM: “Le due squadre credo si equivalgano, quindi avrà la meglio quella che riuscirà a mantenere i nervi saldi e la massima concentrazione.

FB: “Chi avrà azzeccato le superstizioni giuste.



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