di Fabio BELLI – (foto © Antonio FRAIOLI)

Sarebbe interessante, quando si racconta una storia, farlo nella sua interezza. La levata di scudi, del mondo istituzionale e sportivo, riguardo i manichini appesi in zona Colosseo dagli ultras della Lazio è stata impetuosa e sorprendente, considerando quella che era la natura dell’iniziativa.




C’è voluto un comunicato della Curva Nord per capire come i manichini appesi con tre giocatori dell’altra squadra della Capitale indicati sulle maglie (Salah, Nainggolan e De Rossi) nella (pur permeata di dark humour) rappresentazione si erano impiccati dopo la sconfitta nel derby, e non certo messi lì da metaforici aggressori.




A creare scompiglio è stata la frase che accompagnava i manichini: “Un consiglio, senza offesa… dormite con la luce accesa!”. Chi non conosceva il retroscena degli ultimi derby, ha interpretato inequivocabilmente la scritta come una minaccia verso i giocatori, tanto che inizialmente si era pensato a un “messaggio” del tifo giallorosso e non a uno sfottò dei laziali.




Il punto è che lo striscione è solo la parte finale di un botta e risposta partito il 4 aprile: “Da sempre il vostro incubo peggiore” recitava la Curva Nord nel derby di ritorno di Coppa Italia: a quasi 4 anni dal 26 maggio, la Lazio rifilava un’altra delusione agli acerrimi rivali in una partita decisiva, da dentro o fuori. Tema ripreso anche nell’ultimo vittorioso derby del 30 aprile: “Arrivederci al prossimo incubo”, materializzatosi già novanta minuti dopo con lo spettacolare tre a uno rifilato agli avversari dalla squadra di Simone Inzaghi.




Ciò che molti non sanno è che proprio domenica scorsa c’era stata la risposta giallorossa. “Da sempre dormiamo sogni (sic – nel modo di dire usuale sarebbe “sonni”) tranquilli…” scritto ovviamente prima dei tre gol subiti. Da qui la controrisposta: “Un consiglio, senza offesa… dormite con la luce accesa!” per una squadra che quest’anno contro la Lazio non ha davvero potuto dormirci su… altro che minacce. Di seguito, la sequenza degli striscioni che aiuta molto a comprendere l’accaduto.




foto © Antonio FRAIOLI




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