di Fabio BELLI

Pazza Lazio amala, verrebbe da dire parafrasando l’inno della squadra che la banda-Inzaghi dovrà affrontare nei quarti di finale di Coppa Italia. Novella Penelope, la Lazio si diverte a fare e disfare una tela tessuta comunque in completa solitudine. Il Genoa si adatta, vacilla, recupera, quasi piazza l’epico sorpasso, poi crolla non appena gli Atalanta-Busters fanno la loro comparsa dalla panchina. In Coppa Italia un po’ di svagatezza è concessa, soprattutto negli ottavi. Ma i rischi corsi devono far riflettere Inzaghi anche sul piano della mentalità.




FORMAZIONI – Turn over a metà per Simone Inzaghi, che rivoluziona difesa e attacco. Dal primo minuto si rivedono Strakosha, Patric e Lukaku, mentre la coppia centrale è formata da Wallace e Hoedt. In avanti può rifiatare Immobile, con Lombardi che torna titolare al fianco di Djordjevic e Felipe Anderson che completa il tridente offensivo. A centrocampo invece ci sono Parolo, Biglia e Lulic, con Leitner, Murgia e Milinkovic-Savic che si accomodano in panchina. Nel Genoa c’è Pinilla con Pandev e Ocampos nel tridente, a centrocampo confermato Laxalt. Cataldi è in panchina, così come l’altro ex Gentiletti e l’altro nuovo acquisto, l’ex Milan Taarabt.




FINALMENTE DJORDJEVIC – La partita inizia a buon ritmo, la Lazio ha un’ottima occasione al 6′, con Biglia che offre un perfetto invito a Parolo all’interno dell’area, con la conclusione del centrocampista laziale che viene deviata provvidenzialmente per il Genoa da Laxalt. Sul conseguente calcio d’angolo una girata di Hoedt viene agevolmente controllata da Lamanna. Il Genoa prova ad affacciarsi in avanti guadagnando un paio di corner, ma il pallino del gioco è costantemente in mano alla Lazio. La pressione aumenta e al 20′ Felipe Anderson trova il break giusto in area, mettendo Djordjevic davanti a Lamanna: il serbo può finalmente interrompere il suo lungo digiuno con il gol.




ANDERSON, CHE SPRECO! Subito dopo la Lazio sfiora il raddoppio con un insidioso diagonale di Cristiano Lombardi. I biancazzurri creano i maggiori pericoli sulla destra e al 25′ è Patric a inserirsi, concludendo da posizione interessante sull’esterno della rete. E sulla stessa zona al 28′ è di nuovo Patric a trovare il corridoio giusto per Djordjevic, atterrato nettamente da Orban. E’ calcio di rigore, sul dischetto di Felipe Anderson che calcia male, angolato sulla destra ma troppo poco potentemente, permettendo a Lamanna di bloccare. La Lazio accusa il colpo e trenta secondi dopo è Pandev a sfiorare l’eurogol ed il conseguente pareggio dal limite dell’area.




HOEDT-PINILLA-PANDEV, GIRANDOLA DI EMOZIONI – Al 31′ a togliere le castagne dal fuoco ci pensa Hoedt, da oltre venti metri l’olandese spara una cannonata di sinistro che si rivela imparabile per Lamanna. Un vero capolavoro e raddoppio più che meritato per la Lazio. Nel Genoa è sempre Pandev il più attivo in attacco, col macedone che al 34′ non trova fortuna in girata. La Lazio però insiste e prima reclama (probabilmente a ragione) un nuovo rigore con Felipe Anderson, poi al 38′ vede infrangersi l’occasione del tris con Lamanna che salva da distanza ravvicinata su Lombardi. 2′ dopo il Genoa però pesca il jolly che gli permette sorprendentemente di riaprire la partita: Pinilla, pescato in area da Pandev su pallone ingenuamente perso da Lulic, lascia partire una strabiliante conclusione a girare sulla quale Strakosha non può nulla. E al 45′ ecco la beffa: su cross dalla destra di Lazovic la difesa respinge, si avventa Rigoni sulla cui conclusione si imbatte Pandev, che ha il tempo di stoppare e pareggiare solo davanti a Strakosha.




Chiusura di tempo shock dunque per la Lazio, e dopo un minuto nella ripresa il Genoa ha anche una grande occasione per il sorpasso, con Pinilla pescato completamente solo al di là della linea del fuorigioco e miracolosamente recuperato da Hoedt. La squadra di Inzaghi fatica a ritrovare i ritmi del primo tempo e all’11’ il tecnico si gioca il primo cambio con Immobile che prende il posto di Djordjevic, mentre due minuti dopo tocca a Milinkovic-Savic sostituire Lombardi.




OCAMPOS SPAVENTA, I “PANCHINARI” LA CHIUDONO – Al 21′ si apre di nuovo un varco in mezzo al campo per il Genoa: Ocampos scaglia una saetta da fuori area e coglie un clamoroso palo a portiere battuto. Il pericolo scuote la Lazio che al 25′ ripassa avanti: dalla trequarti Hoedt pesca Milinkovic-Savic, la cui sponda aerea viene maldestramente rinviata da Munoz sui piedi dello stesso serbo. Con tutta la sua forza, Milinkovic scaglia il pallone in rete per il 3-2. E’ l’episodio che sblocca la banda-Inzaghi, che alla mezz’ora fa poker: splendida discesa di Lukaku sulla sinistra, invito a nozze per Immobile che dal limite scaglia una gran botta imparabile per Lamanna.




Si chiude con l’ingresso di Murgia e un piccolo brivido per Immobile, toccato duro ma comunque in grado di finire il match. Per i pochi ma buoni dello stadio Olimpico (la Curva Nord non ha smesso un minuto di incitare la squadra) un’altalena di emozioni a lieto fine: e ora sì, si può pensare alla Juventus col fronte Coppa Italia, fondamentale, sempre aperto.

IL TABELLINO

LAZIO – GENOA 4-2

Marcatori: 20′ Djordjevic (L), 31′ Hoedt (L), 41′ Pinilla (G), 45′ Pandev (G), 70′ Milinkovic (L), 75′ Immobile (L)

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Patric, Wallace, Hoedt, Lukaku; Parolo (79′ Murgia), Biglia, Lulic; Lombardi (58′ Milinkovic), Djordjevic (56’Immobile), Felipe Anderson. A disp. Marchetti, Vargic, Bastos, de Vrij, Radu, Leitner, Kishna, Rossi. All. Simone Inzaghi

GENOA (3-4-3): Lamanna; Munoz, Burdisso, Orban (73′ Gentiletti); Lazovic, Rigoni (85′ Ntcham), Cofie, Laxalt; Ocampos (66’Ninkovic), Pinilla, Pandev. A disp. Rubinho, Zima, Izzo, Brivio, Cataldi, Edenilson, Morosini, Beghetto, Taarabt. All. Ivan Juric

Arbitro: Damato (sez. Barletta).

Ass: Paganessi-Lo Cicero. IV: Tagliavento.

Note: Ammoniti: 56′ Rigoni (G), 58′ Patric (L), 59′ Lulic (L), 76′ Gentiletti (G) Recupero: 1’pt, 3’st




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