A meno di due settimane dalle elezioni del 26 giugno, la corsa alla presidenza del CONI si concentra su tre principali candidati: Luca Pancalli, Luciano Buonfiglio e Franco Carraro. Sebbene siano otto i nomi ufficialmente in lizza, il confronto reale si gioca tra questi tre profili, ciascuno portatore di visioni e strategie differenti.
Luca Pancalli, alla guida del Comitato Italiano Paralimpico da vent’anni, propone un CONI più inclusivo e partecipato, distante dal modello accentrato di Giovanni Malagò. Il suo programma si basa su governance condivisa, valorizzazione del Consiglio Nazionale, creazione di hub sportivi territoriali e promozione dei valori olimpici nelle scuole.
Luciano Buonfiglio, presidente della Federcanoa, si presenta invece come il candidato della continuità con l’attuale gestione, forte di un ampio consenso tra i grandi elettori e di un rapporto saldo con il segretario generale Carlo Mornati. La sua proposta mira a proseguire il percorso olimpico con stabilità e competenza tecnica.
Torna in campo anche Franco Carraro, 85 anni, già presidente del CONI tra il 1978 e il 1987. Figura esperta e istituzionale, promette equilibrio e rispetto per la struttura attuale, attirando l’interesse di chi auspica un ritorno a una leadership meno esposta ai cambiamenti politici.
Gli altri cinque candidati – tra cui Duccio Bartalucci e Mauro Checcoli – appaiono al momento marginali nella corsa al vertice. La decisione finale spetterà agli 81 grandi elettori riuniti all’Acqua Acetosa, in un voto che segnerà il futuro del CONI tra continuità, riforma e la sfida cruciale dei Giochi di Milano Cortina 2026.