di Fabio BELLI

Inizieremmo pure col solito “Ci risiamo“, se non fosse assolutamente pleonastico. Tanto ci sarà sempre qualcuno convinto che col nome della Lazio, la più antica squadra della Capitale, si possa fare carne da macello. Forse suggestionati dalla narrativa dello “stadio vuoto” che ha convinto molti che i Laziali siano, come qualche stolto ha affermato spesso, una “razza in estinzione”, ignorando ad esempio un finale di campionato chiuso a botte di 60.000 spettatori a partita.




A noi Laziali la logica del “semo di più” fa ribrezzo e non ne parleremmo se non fosse proprio la causa che fa scattare certe “licenze poetiche”. Ieri sera su Tv8, in un programma dedicato alla stand-up Comedy, una delle protagoniste si è divertita a tirare in mezzo la Lazio, come si direbbe in Boris, così, de botto, senza senso. Il video della performance è il seguente, catturato da una delle pagine più attive e attente sulla Lazio su X, “AllRound Lazio”: https://x.com/AllRoundLazio/status/1934756078023266648

Poco da dire sulla qualità della battuta in . Il diritto di satira sarebbe sacrosanto e proprio sui social in molti si sono prodigati a dare subito dei “permalosoni” ai Laziali, che in fondo l’accostamento alla destra più estrema “se lo sono meritato”. Peccato che non capiti mai di sentire slanci comici verso nessuna altra squadra, perché la logica del “semo de più” va spesso a braccetto con quella del “tengo famiglia“. Difficile trovare la SACROSANTA SATIRA sulle vicende giudiziarie delle tifoserie di Inter o Milan, senza dimenticare di “fasci“, come affermato dall’improvvida artista, se ne trovano in abbondanza (ma veramente tanto tanto tanto in abbondanza, anche se qualcuno fa finta di non accorgersene per convenienza pura) anche nella tifoseria della squadra del cuore che spesso accomuna chi si lancia in queste battutone. Verrebbe da dire, chi è senza peccato… ma in realtà è tutto molto più logico e scontato.

Già, basta documentarsi per scoprire che la comica, conduttrice e regista in questione (non si dica che noi Laziali non diamo a Cesare quel che è di Cesare) “È pronipote di Alfredo Giraud, vicepresidente del Savoia (finalista nel campionato di Prima Divisione 1923-1924), a cui è intitolato lo stadio oplontino“. Come peraltro da lei stessa raccontato in diverse interviste. Non che ci sia un problema ad avere famiglie alle spalle di Torre Annunziata o, come accade per altri, a L’Aquila o in Umbria o in Basilicata. L’importante però è ricordare che a volte a Roma ci si ritrova provenendo da altri ridenti lidi e per sentirsi meno soli, ci si trova a raccogliersi attorno alla maggioranza e a dare addosso alla minoranza, che poi tanto minoranza non è e poi ci si stupisce pure quando qualcuno si arrabbia.

Dinamiche vecchie come il mondo e che in particolare in quello dello spettacolo sono addirittura accentuate. Le spiegò molto bene un altro bravissimo attore, sempre restando in tema di Boris, Pietro Sermonti, che in poche parole ha illustrato come spesso scoprirsi accaniti tifosi giallorossi sia un toccasana per non sentirsi soli. E per conoscere magari anche le persone giuste.

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