Il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, è intervenuto stamattina ai microfoni di Radiosei per fare il punto della situazione sulle voci di rinnovamento della rosa nella Lazio:




“Gli anni passano per tutti, i cicli terminano e bisogna ripartire con una programmazione. Abbiamo già iniziato l’estate scorsa prendendo giovani di prospettiva che stanno facendo abbastanza bene. Questo progetto continua, sul mercato bisogna essere sempre in movimento, come i soldi che non dormono mai. Servono operazioni funzionali al progetto di rinnovamento senza buttare chi della vecchia guardia ha ancora da dare”.

“Sento parlare di smobilitazione, ma non è così. Quando si cambia e si istituisce un nuovo metodo di lavoro, si registrano scossoni e mal di pancia. Ma la Lazio deve tornare al centro del progetto. Siamo professionisti retribuiti per la Lazio, non dobbiamo prendere in giro i tifosi. Deve finire tutto questo, fosse anche l’ultimo atto della mia carriera”.

“Se dicessi che sono tifoso offenderei i tifosi che non percepiscono emolumenti, anzi pagano di tasca loro. Però ci tengo da morire alla maglia della Lazio e nefandezze con me non passano. Zaccagni? C’è stata la stretta di mano a tarda notte, a stretto giro ci sarà l’ufficialità. Zaccagni ci teneva tantissimo a rimanere, vogliamo gente mentalizzata e con questa propensione”.

“La tempistica? Intanto non è vero che lo scorso anno è stato fatto tutto all’ultimo momento. Siamo partiti con 10/11 della passata stagione. La prima operazione fatta è stata quella di Castellanos. Il mercato ha diverse dinamiche che ti fanno allungare i termini. Non ho mai visto in 30 anni fare operazioni al 100% nell’immediatezza. Le lungaggini sono dovute al gioco della parti”.

“Tudor e Guendouzi? Caso che non ha ragione di esistere. Il francese è arrivato prima di Tudor, volete che le parti non si siano chiarite? Ci sono screzi che si ricompongono, ha solo un affaticamento al polpaccio e si sta allenando con chi recupera gli infortuni”.

“Come nasce l’idea Tudor? Quando durante l’anno si fa lo scouting, si seguono anche gli allenatori. Tudor per noi ha fatto un lavoro straordinario a Marsiglia e Verona. Ci ha dato l’impressione di essere elemento in grado di iniziare un progetto. C’è un modo diverso di interpretare il calcio da parte sua rispetto a Sarri e quindi anche le valutazioni di scouting che erano state fatte per Sarri, le stiamo cambiando in funzione del calcio che pratica Tudor e delle sue necessità”.

“Anderson? Si è comportato da persona per bene, con dignità e professionalità importanti. Ha fatto scelte di sentimento, familiare, della propria terra. Lui non avrebbe accettato un’altra italiana. Ci ha rimesso soldi, a 31 anni gli sono stati offerti 5 anni di contratto. Ha messo al centro del progetto la famiglia e loro vivono di pane, chiesa e valori”.






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