Nell’intervento di ieri sui canali ufficiali del club, il direttore sportivo della Lazio, Angelo Fabiani, è tornato anche sulle dimissioni di Maurizio Sarri che hanno dato il via a un periodo estremamente complicato per la Lazio, sottolineando come sia stata la società a imporsi per riconoscere al tecnico almeno lo stipendio fino a giugno:




“Se Sarri ha deciso di gettare la spugna, anche se il sottoscritto col presidente hanno tentato fino alle 18 del pomeriggio di convincerlo, è probabilmente perché aveva capito che il giocattolo non funzionava più. Il presidente non ha accettato seduta stante le dimissioni del tecnico, gli è stato riconosciuto lo stipendio fino a giugno, a lui e al suo staff. Era intenzionato a firmare le dimissioni senza prendere un euro. Il presidente ha detto: “È una persona per bene, riconosciamogli lo stipendio fino a giugno”. Passano troppi messaggi negativi, le verità positive – non si sa perché – vengono sempre nascoste






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