di Giorgio BICOCCHI (foto © Antonio FRAIOLI)

Per la prima volta in stagione la Lazio realizza quattro reti ma nessuno gioisce: e’ la sintesi della surreale notte dell’Olimpico con una squadra largamente contestata dal suo popolo. A fine gara, poi, ecco la confessione di Luis Alberto, pronto a lasciare la Lazio (per la Spagna o per l’Italia?) a giugno. Ci portiamo a 49 punti e torniamo a fare qualche calcolo in chiave-Europa: bisognerà vincere le restanti tre gare interne e collezionare 4 o 5 punti lontano dall’Olimpico per centrare la Europa League. “Bastava pareggia’ co’ Lecce, Genoa e Salernitana, all’andata, pe’ sta’ dentro”, l’amaro commento di un tifoso all’uscita. Per fortuna c’è sempre chi apprezza il pareggio…




Primo tempo

– Tra fischi, improperi, cori nostalgici per Gottardi, Simeone, Salas ed altri, partiamo convinti;

– Felipe sblocca dopo aver rubato palla a Candreva, proprio davanti alla panchina di Colantuono. E proprio Felipe, schierato da trequartista, sembra più a suo agio;

– Il raddoppio di Vecino arriva poco dopo. Ed e’ una rasoiata che non riscalda l’Olimpico, sempre più immerso nella contestazione;

– Poi, come e’ tradizione, ci addormentiamo. Maggiore scodella a centro area, Casale latita e Tchaouna insacca. Il solito gol stupido preso di testa. I difetti restano;

– “E te pareva che era una notte tranquilla…”, commenta il solito, onnipresente tifoso della Monte Mario;

– Giochicchiamo, non incidiamo. E la gente mormora…;

– Collezioniamo angoli che non producono frutti (e come ti sbagli…). La Salernitana ha una difesa in modalità balneare. Non marca e ci lascia giocare…;

– Lazzari a sinistra? Inizia a spingere, lanciato da Luis Alberto, dalla mezz’ora in avanti. E sono spunti che ribaltano il fronte del gioco;

– “Aho, Kamada sempre uguale. Ne’ carne, ne’ pesce”, ci scrive da casa un amico. E, in effetti, il giapponese, inquadrato, trasmette sempre disagi…;

– Poi un assist del Mago per Anderson propizia il terzo gol. Bello perché è una sintesi tra velocità e freddezza;

– “E quando mai avemo segnato tre gol in un tempo?”, si commenta in Monte Mario. Tranquilli, mai era accaduto in questa stagione disgraziata;

– E il Taty? Lotta, sgomita, causa angoli, offre assist. Ma guai a chiedergli di tirare in porta;

– La serata e’ gradevole dal punto di vista meteo. “Che me dai un cornetto?”, chiede un tifoso al bar. “So’ finiti…”, la replica. “Ammazza, tutti er cornetto se so’ presi pe’ ammazza’ il tempo…”. Siparietti di una notte abbastanza surreale tra gol, errori e fischi a valanga…;

Secondo tempo

– Felipe si mangia il quarto gol: si sarebbe portato il pallone a casa (a Torino?);

– Neppure l’ingresso di Manolas dirotta qualche coro: i destinatari sono sempre la squadra e Lotito;

– Entra Hysaj, reduce dall’incendio della Ferrari;

– Mentre la Nord intona Califano, Luis Alberto fallisce il 4 a 1 dopo assist al bacio di Felipe;

– Le telecamere inquadrano il Presidente Iervolino, con cravatta arancione;

– Taty recupera tanti palloni ma poi prende tante botte ed esce;

– Riecco Rovella, dopo due mesi in infermeria. Ecco, per le prossime sei gare conforta l’abbondanza a centrocampo;

– Il poker servito da Isaksen chiude la serata. Poi la mini-intervista del Mago che sa di addio e i fischi della Nord, ancora arrabbiata per l’esito del derby e della stagione. Appuntamento a venerdì, a Marassi. Retegui, stavolta non ci avrai!






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