di Arianna MICHETTONI

I voti ai protagonisti della vittoria contro la Juventus, maturata in extremis grazie all’incornata vincente di Marusic a tempo praticamente scaduto che regala i primi tre punti alla nuova gestione Tudor.

I TITOLARI

Mandas 6.5 – Impeccabile nella tenuta del risultato, fa due parate su Chiesa che si inseriscono nel più ampio senso cattolico – di Pasqua, di Cristo e di rinascita (speriamo).

Gila 7.5 – Il migliore, in senso assoluto. Il migliore nella gestione caotica che lo porta dalla difesa all’attacco, palla al piede, senza soluzione di continuità. Il migliore per adattamento, tenuta e determinazione. Buona la prima nella Tudoriana difesa a 3 – e chi ben comincia…

Romagnoli 6.5 – In minor luce e spesso arretrato a ultimo uomo, capisce il dettame di marcatura a uomo ma con accezione negativa: troppo immobile nei confronti di una libertà di movimento ritrovata, ma concreto.

Casale 6.5 – Tornato in campo per necessità che fa virtù, trova una buona posizione per salvaguardare la difesa biancazzurra consentendo movimenti ancora più ampi ai suoi compagni.

Marusic 7.5 – La sua è la crescita estemporanea più evidente. Trasformato dalla possibilità di occupare porzioni di campo di sua scelta e libera interpretazione, fa una prestazione di pregevole sostanza offensiva e costante supporto alla squadra. Il gol è il coronamento e la degna conclusione di 93 minuti giocati alla riscoperta delle sue qualità: farsi trovare in area dal cross perfetto di Guendouzi è un finale bellissimo.

Kamada 6 – L’occasione del rilancio non è pienamente sfruttata, pure colpa di una tendenza a scivolare – che è un po’, per estensione, la sua incapacità a trovare un equilibrio. La squadra si rivolge a lui per far girare palla, a lui i tocchi non mancano – manca la concretezza e la visione di gioco, tanto quanto mancano minuti utili a sviluppare entrambe.

Cataldi 6 – Forse il meno beneficiato dal cambio modulo/allenatore, sparisce dalle luci del campo senza però appesantire le trame di gioco biancazzurre.

Felipe Anderson 6.5 – Una nuova idea di gioco lo porta a muoversi dall’esterno verso l’interno, azionando le fasi pericolose laziali. Da ciò si evince il reale problema della Lazio: l’inesistente peso offensivo per cui, a fronte di un numero di tiri in porta oggi maggiore dell’intero ultimo mese giocato, nessun pallone è rotolato alle spalle di Szczęsny.

Pedro 6.5 – Rinvigorito, meno annoiato, sicuramente maggiormente aiutato dai suoi compagni. È protagonista dell’anarchia tecnica tradotta in “gioco e divertimento”, quello che alla Lazio – e a Pedro – mancava da troppo.

Zaccagni 6.5 – La sua costante è il maltrattamento arbitrale, che oggi aggiunge la privazione di un calcio di rigore alla lunga lista di vessazioni calcistiche subite. Poco male: essere ricettacolo di falli aggiunge onore e merito alla sua prestazione, dinamica e quasi sempre vincente nei contrasti e negli affondi.

Castellanos 6 – Ogni tentativo è un tassello di rammarico nel mosaico del suo ruolo di eterno incompiuto – tessere colorate della stessa dimensione dei centimetri che lo separano dal gol. Sfortunato, impreciso, un potenziale futuro che fatica però a farsi presente.

I SUBENTRATI

Dal 57’ Isaksen 6 – Meno in vista del suo predecessore, pure perché maggiormente ignorato dai suoi compagni. Ma aggiunge peso offensivo trasformandolo nel miglior momento laziale

Dal 58’ Immobile 6 – Minuti che cadono come foglie autunnali, in attesa di una rinascita che si interrompe ad ogni palla persa.

Dall’80’ Guendouzi 7 – Entrare immediatamente in partita, come il pezzo mancante dell’ingranaggio e fornire l’assist vittoria: letteratura romantica laziale, Guendouzi eroe.

Dall’80 Vecino SV.

Dall’84’ Luis Alberto SV – Ma con un tiro deviato che grida vendetta e calcio d’angolo negato.

L’ALLENATORE

Tudor 7 – L’impatto c’è, seppur non si veda (ancora) nel modulo, o nelle posizioni di gioco. L’idea (la sua e la nostra) è che abbia detto ai suoi di lanciare la palla in avanti, di lanciarsi in una corsa senza fiato contro gli avversari interiori, sconfitti da un esordio che porta 3 punti, entusiasmo e voglia di sperare.

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