Tudor abbraccia Zaccagni, finalmente riuniti. L’Arciere biancazzurro è tornato dalla Nazionale e oggi si è unito al primo allenamento del nuovo corso. Come riportato dal Corriere dello Sport, il destino aveva già cercato di farli incontrare in passato, ma per una questione di tempistiche l’appuntamento è stato rimandato di tre anni.




I due si sono solo sfiorati a Verona: quando l’ex allenatore dell’Udinese è arrivato lì, subentrando alla quarta giornata al posto di Eusebio Di Francesco, Zac era appena partito per iniziare una nuova avventura alla Lazio. Aveva giocato le prime due partite di campionato con la maglia dell’Hellas, segnando subito una doppietta al debutto contro l’Inter (anche se non è servita ai fini del risultato). Poi si era trasferito a Roma, compiendo un balzo di qualità che lo ha portato a entrare stabilmente nei convocati della Nazionale. Il giorno dopo il suo trasferimento, al Bentegodi è arrivato il cambio in panchina, con l’arrivo del croato e l’inizio di un’ottima serie che ha portato il club veneto al nono posto in classifica.

Tudor era stato chiamato perché, rispetto a Di Francesco, condivideva un’idea di calcio (e di modulo) più simile a quella di Ivan Juric, che aveva lasciato la squadra pochi mesi prima e con il quale Zaccagni aveva mostrato ottime prestazioni in Serie A, crescendo rapidamente e giocando bene nella posizione di trequartista di sinistra nel 3-4-2-1. “Cerco di interpretare il ruolo nel modo migliore,” aveva detto all’epoca, “e Juric mi sprona sempre, tiene tutti sulla corda. Penso che questo spirito si veda anche quando scendiamo in campo.” Tudor aveva investito molto su di lui, vedendo in quel giocatore un potenziale da valorizzare e da perfezionare. “Se Zaccagni imparerà a essere più incisivo negli ultimi 20-25 metri, potrà aspirare alla Nazionale,” aveva detto in tempi non sospetti l’allenatore di Spalato. Una previsione che si è rivelata azzeccata, perché con il lavoro supplementare di Sarri, quel trequartista si è trasformato in ala, conquistando una presenza costante nella Nazionale e migliorando ulteriormente nella precisione sotto porta, raggiungendo per la prima volta la scorsa stagione quota 10 gol in campionato. Ora, con il cambio sulla panchina biancazzurra, dovrà probabilmente tornare sui suoi passi, implementando gli insegnamenti e i progressi degli ultimi anni per ricoprire nuovamente il ruolo di trequartista nel 3-4-2-1.






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