di Arianna MICHETTONI

Mandas – 5.5: Cristo non è morto di freddo, Christos non morirà di gelo percepito durante una prestazione difensiva da brividi.

Marusic – 5.5: Le peggiori incursioni gialloblù arrivano dalla sua fascia, movimenti avversari facilitati da scellerati retropassaggi.

Casale – 5: Poiché schierato a sorpresa, è legittimato nel sorprendersi per errori di posizione – evidenti soprattutto sui calci piazzati.

Romagnoli – 5.5: In una delle serate difensive più difficili, pecca di egoismo curando esclusivamente la zona di campo a lui assegnata. Son lontani i fasti di una difesa totale.

Pellegrini – 5.5: Lascia il campo in lacrime dopo un infortunio causato da un contrasto duro. Danno e beffa: ammonito e diffidato, dovrà – post-recupero – diventare un turno di squalifica. (Dal 46’ Lazzari – 6: Cambio obbligato ma migliorativo della tenuta della fascia. Arriva spesso in area, dove si accorge – sfortunatamente – di non saper tirare centrando lo specchio della porta avversaria).

Guendouzi – 7: In una Lazio travolta da cambiamenti tanto repentini quanto improvvisi, resta il punto fermo qualitativo (e, dati i suoi recuperi, quantitativo) della squadra. Il più lucido, il più dinamico, perde il minor numero di palloni e gioca bene gli altri.

Cataldi – 5,5: Una prestazione che mostra confusione interna ed esterna, mentre è incapace di direzionare la palla che ha tra i piedi. (Dal 56’ Vecino – 6.5: Porta ordine e peso offensivo nel momento di massimo dualismo laziale: da una parte la risalita, dall’altra lo scavare a mani nude. È il primo ad avanzare, guidando la squadra a conquistare importanti centimetri di campo).

Luis Alberto – 6: Indecifrabile. Smanaccia ancora in campo, fregiandosi di una guida tecnica auto-assegnatasi che gli dà il diritto di sbagliare ma di servire ancora ottimi palloni, il supremo salvato da Turati e fermato dal palo.

Felipe Anderson – 5.5: Evanescente, inconsistente, (non) gioca una prima frazione di gioco da crisi biancazzurra irreversibile. (Dall’82’ Isaksen – SV, cambio tardivo)

Immobile – 5.5: Forse la riconoscenza è un raro fiore, forse la gratitudine è il sentimento del giorno prima, il fatto notorio odierno è l’azione del karma – definitiva ed inevitabile. (Dal 56’ Castellanos – 7.5: il cambio che trasforma la partita, riempiendola di significati metafisici. Due gol segnati – il primo a 15/20 secondi dall’ingresso: per una stella collassata, un astro nascente).

Zaccagni – 7: Il ritorno al gol coincide con il ritorno alla vittoria della Lazio – di cui lui è anticipatore. Dopo gli infortuni, torna ad aggredire l’area con una convinzione che fa ben sperare sul recupero di condizione fisica e mentale. Può essere l’uomo in più in questo convulso finale di stagione (Dall’86’ Kamada – SV, che sta per Senza Voglia).

All. Martusciello – 6: Dimostra di aver ragione nell’ostinata (forse ultima) seduta sulla panchina della Lazio, premiato dalla vittoria della Lazio e dall’abbraccio di gruppo al primo gol di Castellanos.

LASCIA UN COMMENTO

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.